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“Gravi criticità igienico sanitari sulla spiaggia di Pellaro e problematiche annesse”. Lo segnala Vincenzo Crea, Referente unico dell’ANCADIC e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.
Criticità spiaggia di Pellaro
“Durante la nostra attività svolta in data 26 maggio 2018 a tutela dell’ambiente salubre, segnaliamo che sul lungomare Paolo Latella di Pellaro, adiacente ad una struttura alberghiera e di ristorazione, sulla spiaggia, esiste da tempo un notevole ristagno a cielo aperto di acqua. Questo è da determinarsi proveniente dal torrente Quattrone e dalla via Lume.
A monte di questo impluvio, le acque di ristagno provengono da due collettori dal diametro di circa un metro ciascuno. Uno proveniente dal torrente Quattrone; vicino alla caserma dei Carabinieri di Pellaro via Nazionale. L’altro proveniente dall’incrocio di via delle Rimembranze, via Lume e via Nazionale”. E’ quanto scrive Crea in una nota.
Lavori delle Ferrovie
“Le Ferrovie, dopo i lavori di raddoppio – elettrificazione del binario Reggio Melito, hanno chiuso il passaggio a livello ferroviario su via Industriale. Hanno creato un sottopasso Camionabile. Tra la stazione ferroviaria ed una nuova struttura, che inizia dall’incrocio della via Nazionale di Pellaro, via Lume e via delle Rimembranze e raggiunge il lungomare.
Per le Ferrovie è nata la necessità della regimentazione idraulica. Quindi è stato realizzato uno dei due collettori che smaltisce le acque piovane dalle cunette e sovrastanti griglie trasversali sulla via delle Rimembranze; via Lume; via Nazionale; ed infine via Giovanni Scudo, ex longitudinale. Oggi in questo collettore costruito dalle ferrovie, che nel progetto sarebbe dovuto essere realizzato fino a mare, la tubazione si è interrotta a monte; a circa 100 mt dall’acquitrino. A dire dei cittadini per problematiche tecniche“.
Potenziale rischio d’inquinamento
“Questo impluvio è molto importante perché orograficamente raccoglie le acque piovane che provengono dai terreni compresi a monte. Ovvero, tra il semaforo di via delle Rimembranze e la rotatoria sulla Ss 106 di via Sotto Lume, che comprende tutta l’area del centro abitato di Pellaro.
Dove incrocia questo collettore con il collettore del Torrente Quattrone, (per capirci latistante e fronteggiante la caserma dei Carabinieri di Pellaro e la via ex Nazionale) insiste un deposito di rifiuti solidi urbani e in quel punto scaricano e ristagnano acque con esalazioni probabilmente di natura fognaria. Nonché acque reflue urbane, che giungono sulla spiaggia, il cui colore varia durante la giornata. I due collettori si presentano del tutto ostruiti da rifiuti e altro. Se si liberassero di sicuro una fiumara di acqua potenzialmente inquinata insieme ai rifiuti presenti nei collettori finirebbe a mare”.
Crea: “La situazione desta seria preoccupazione per la salute dei cittadini”
“Sulla destra dello scarico sotto il ponte stradale della ex via Nazionale insiste un groviglio di tubazioni idriche penzolanti e un pozzetto fognario privo di copertura, dentro scorrono le acque fognarie e si sprigiona il pungente odore fognario. La situazione riscontrata non è più tollerabile anche con l’avvento della stagione estiva.
Quanto evidenziato, ancor che sicuramente noto alle autorità preposte, può rappresentare veicolo di diffusione malattie infettive. Ma anche essere habitat ideale per la proliferazione di ratti e di altri animali, pertanto si diffida, in primis l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria a provvedere all’eliminazione del grave inconveniente igienico sanitario. I liquami sono copiosi e non si capisce se tutti di natura idrica o fognaria, siamo in estate e quindi niente piogge. La situazione desta seria preoccupazione per la salute dei cittadini.
Alle Ferrovie l’obbligo di provvedere a completare i lavori che sono nati a seguito della regimentazione delle acque a tutela del sottopasso precedentemente descritto”.
Conclusioni di Crea
“Approfittiamo per segnalare che in questo sottopasso le grate di raccolta delle acque piovane sono già in una situazione di precaria stabilità. Anche qui spesso nel periodo invernale si segnala intasamento del deflusso delle acque. Probabilmente perché la quota del mare e del sottopasso sono quasi a livello e per via del fenomeno dell’alta e bassamarea, questo collettore subisce intasamento e conseguente allagamento del sottopasso.
Infine, vogliamo che venga considerato il fatto che il Comune di Reggio Calabria per una corretta distribuzione idrica di notte chiuda i serbatoi per il successivo riempimento. A seguito di detta chiusura le condotte idriche obsolete si svuotano e si potrebbe verificare la commistione – acque per uso umano e fognarie – e le stesse potrebbero verosimilmente finire nei serbatoi dei palazzi dei cittadini”. Cosi Crea conclude la sua segnalazione.
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