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Pensiamo non sia più accettabile assistere senza reagire pesantemente alle offese, alle diffamazioni ed alle ritorsioni continue di cui la FILT-CGIL e i lavoratori sono oggetto ormai quotidianamente da parte del Presidente della Sogas, Carlo Alberto Porcino.
La nostra posizione sulla situazione gestionale dell’Aeroporto dello Stretto è chiara e pubblica: Porcino ha pesanti responsabilità sulla situazione dello scalo, sulle vicende amministrative della Società, sulle non chiarite vicende relative al periodo della cassa integrazione, sui mille interrogativi che abbiamo posto nell’ultimo anno. Abbiamo chiesto le dimissioni di Porcino, e le riteniamo ancora indispensabili, non per fatti personali ma per la cattiva gestione della società, per la pessima conduzione amministrativa, per l’incapacità ad attrarre nuove compagnie, per i pessimi rapporti instaurati con i sindacati e i lavoratori.
Abbiamo avviato nei giorni scorsi, unitariamente come Organizzazioni Sindacali, la procedura di raffreddamento che è anche propedeutica allo sciopero. Adesso sulla stampa il Presidente dimissionario afferma che “la vicenda del maneggio denaro è un danno che la CGIL vuole volutamente nascondere”. Ovviamente per questa affermazione, oltre che per altro, ci riserviamo di presentare querela per diffamazione.
Ma il problema, a nostro avviso, non è più Porcino o il Consiglio di amministrazione. La responsabilità sulla possibilità di salvare il Tito Minniti è solo nelle mani e nelle scelte dei soci e della proprietà che non possono, a questo punto, continuare a far finta che nulla stia succedendo e che la prossima assemblea prevista per giorno 9 sia solo una riunione ordinaria. La Provincia di Reggio Calabria, che ha il 67% delle quote, deve dire chiaramente se condivide o meno tutto quello che è successo negli ultimi quattro anni, soprattutto nella gestione del personale, oltre che per le questioni amministrative. Gli altri soci devono dire se vogliono continuare a percorrere la strada che fino adesso ha portato verso il baratro l’aeroporto di Reggio o se si vuole cambiare rotta e assicurare un futuro allo scalo. Nel merito ribadiamo le nostre proposte.
La prima è relativa alla Società unica di gestione degli scali calabresi. L’abbiamo proposto all’ex Presidente della Giunta regionale Scopelliti, la riproponiamo adesso, con ancora più convinzione, anche alla luce degli ottimi risultati avuti in Toscana con l’holding fra gli aeroporti di Pisa e Firenze. È l’unica carta per salvare tutto il sistema aeroportuale calabrese. Cosa ne pensa il Presidente Mario Oliverio? E il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa, che è socio di maggioranza della Sogas, intende lavorare in questa direzione?
La seconda attiene al processo di istituzione della Città Metropolitana e all’indispensabile rapporto con l’intera Area dello Stretto. Per questo abbiamo già chiesto al Sindaco Falcomatà di essere il promotore della Conferenza dei servizi dell’Area dello Stretto, soprattutto con riferimento al processo di mobilità complessivo e, in particolare, per rendere più accessibile lo scalo per i cittadini messinesi e della provincia reggina.
La terza è, appunto, la nomina di un vero manager. Bisogna salvare l’aeroporto, è necessario rispondere alle richieste dell’Enac, avviare una nuova programmazione e contemporaneamente bisogna salvaguardare i posti di lavoro, pagare i cinque salari arretrati, ridurre tutte le spese non necessarie e azzerare i costi per il Presidente e il consiglio di amministrazione. Questo bisogna fare, non praticare ritorsioni verso i dirigenti sindacali, i lavoratori o contro la FILT-CGIL. Alle provocazioni e alle ritorsioni risponderemo sempre a muso duro. Ognuno si assuma le proprie responsabilità.
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