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Quello calabrese è un popolo di ignoranti, parola di Fabio Bocchiola a.d. della SEI-Repower.
Il dirigente della società italo-elvetica sceglie Saline Joniche, con la cornice del porto e dell’ex Liquichimica, per parlare con i giornalisti dell’importante giornale svizzero Sudostschweiz, sparando a zero sulla Calabria e i suoi abitanti.
Che sia questa la nuova strategia della SEI-Repower per far accettare il proprio progetto ad un territorio che l’ha sempre respinto con forza: l’insulto ad una popolazione che con dignità, giorno per giorno, cerca di risollevarsi da una condizione sfavorevole senza per questo voler scendere a patti con chi cerca di imporre progetti insensati, dannosi per la popolazione, che ucciderebbero il futuro e le speranze dell’amata terra.
Il dottor Bocchiola cita il porto di Saline, semi distrutto, e l’ex Liquichimica come esempi del modo di fare dei calabresi che, secondo lui, prima costruiscono qualcosa e poi ne perdono l’interesse. Secondo Bocchiola, l’unica cura capace di risanare i mali che affliggono questa terra abitata da persone ignoranti sarebbe la costruzione della centrale a carbone.
“Il suo rapporto con i calabresi è difficile, ogni volta che ne parla esce la parola ignoranti”, questo è quanto riporta il Sudostschweiz, a proposito del dottor Bocchiola.
Il dirigente di SEI-Repower non si risparmia, non usa la diplomazia nello snocciolare giudizi sulla nostra terra e sulla nostra gente. Stupore appare nelle parole del dirigente che non si capacita del fatto che i Calabresi rifiutino fermamente l’idea che nella loro terra venga impiantata una fabbrica come quelle che nel mondo ogni anno mietono decine di migliaia di vittime.
L’ingiustificabile sfogo del dottor Bocchiola, i suoi deplorevoli insulti rivolti alla popolazione calabrese trovano la loro radice nel nervosismo che pervade la dirigenza della società.
Come riporta il Sudostschweiz “per Repower c’è molto in gioco anche perché sono stati costretti in Germania a Brunsbüttel ad abbandonare un progetto da più di un milione per cui ancora una sconfitta avrebbe sicuramente ad aggravare la posizione dei capi della Repower”.
I fallimenti delle strategie della SEI-Repower, che non è riuscita a portare a casa alcun risultato, i sette milioni di euro gettati al vento nel progetto tedesco e il fallimento ancora più duro verso cui si profila andare quello di Saline, rischiano di far cadere delle teste.
“L’ignoranza tra questi è troppa”, dice il dottor Bocciola, insultando ancora una volta la popolazione calabrese, in nome della sua società SEI-Repower.
Forse è questo il motivo per cui la società italo-elvetica non ha mai, nel corso degli anni, voluto avere un rapporto con la popolazione, se non attraverso azioni di foraggiamento e di disinformazione, censurate anche dal governo grigionese.
La SEI-Repower non ha mai voluto avere un dialogo con gente che considera ignorante, il disprezzo che ha nei confronti della popolazione calabrese non gli ha mai permesso di parlare con essa in pubblico, alla luce del sole.
Vuole invece attuare un’azione colonizzatrice in un territorio popolato da ignoranti, per i quali la SEI-Repower, con i suoi 140 posti di lavoro, si ritiene unico porto di salvezza.
140 posti di lavoro risolveranno, secondo Bocchiola, il problema della disoccupazione in Calabria, naturalmente si guarda bene dal dare le cifre di tutti coloro che perderebbero la loro occupazione a causa dei danni provocati dalla centrale a carbone.
Dalla SEI-Repower e dal dottor Fabio Bocchiola pretendiamo immediate scuse per i vergognosi giudizi sulla nostra gente e il ritiro del progetto.
Il popolo calabrese ha una grande dignità, combatte a testa alta i mille problemi che attanagliano questa terra e respinge al mittente gli insulti che qualificano chi li ha pronunciati.
Con sempre maggiore determinazione la nostra terra dice NO a chi vuole farne terra di conquista, NO a chi la offende con progetti insensati, NO a chi insulta i suoi figli, NO AL CARBONE.
Coordinamento Associazioni Area Grecanica
www.nocarbonesaline.it
info@nocarbonesaline.it
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