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“E’ finito il tempo delle attese”, tuona così Gigi Gargano, responsabile dei lavoratori della Cooperativa Futura di Maropati che da oltre dieci mesi non percepiscono lo stipendio, con grave danno per le proprie famiglie, ridotte in povertà da uno scellerato e iniquo metodo offerto dal servizio sanitario.
“E’ stato fin troppo facile fino ad ora prestare un servizio più che soddisfacente praticamente posto sulle spalle di decine e decine di operatori che, per mantenere il loro posto di lavoro, hanno continuato a prestare le proprie mansioni a loro spese. Ma ora che tutto tace e che non si deve nessuna possibilità di dialogo con questa politica e con questo scellerata gestione della Sanità calabrese è il momento di andare oltre quella che rimane, comunque, l’incertezza del futuro nostro, degli utenti e delle decine di famiglie che chiedono a gran voce il rispetto dei loro familiari.
Siamo fermamente convinti che solo attraverso una serie di azioni di lotta forti e risolute potremo tentare di trovare interlocutori seri, cosa che manca da molto tempo. Siamo stanchi di promesse ogni volta vanificate da una realtà che supera ogni sfavorevole previsione. Siamo arrivati al punto che potremmo diventare la barzelletta d’Italia se le situazioni che questa fase sta creando non fossero tragicamente squallide.
Squallido è quanto sta succedendo nella sanità calabrese; squallido è quanto sta succedendo nella psichiatria provinciale ma è ancor più squallida la delibera n. 425/2015 dell’ASP reggina che blocca i ricoveri, blocca i servizi, cancella la storia della psichiatria provinciale senza prevedere uno sbocco realmente praticabile e, cosa ancor più squallidamente, costringe ad una nuova emigrazione sanitaria a beneficio di cliniche spesso private (vorremmo capire il perché) e a costo degli utenti e dei cittadini. Nessun risparmio, solo miserevole inefficienza.
Siamo pronti a serrare le braccia già dalla settimana prossima, causando un grave disservizio, ma ci troviamo costretti a farlo perché nessuno ci ascolta. Ci sentiamo di avvisare il Dipartimento di Salute Mentale con anticipo affinché possa organizzare un servizio alternativo al nostro – chiosa ancora Gargano – perché non siamo più disposti ad andare avanti in questo modo. Siamo fermamente convinti nel confermare l’intenzione di occupare la sede dell’ASP reggina sempre a partire dalla settimana prossima. Il nostro è un ultimatum lanciato ai vertici colpevolmente inesistenti e alla politica altrettanto colpevole di quanto sta accadendo. Troppe volte – conclude – abbiamo abbaiato alla luna e troppe volte non abbiamo dato seguito alle nostre intenzioni di lotta, ma questa volta è il momento di dare un segnale forte e chiaro. Invitiamo tutti i lavoratori delle cooperative, i familiari degli utenti, le associazioni e i volontari ad unirsi a questa lotta che, sappiamo fin da ora, sarà lunga ed estenuante, ma uniti potremmo anche tentare di vincere non una battaglia ma questa che è diventata una guerra di sopravvivenza”.
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