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Continua incessantemente fino a domenica prossima, la raccolta firme per la sottoscrizione dell’esposto che sarà presentato alla Procura della Repubblica per denunciare per presunta truffa il comune di Reggio Calabria ai danni dei cittadini vittime di esorbitanti bollette inerenti il canone idrico.
Dopo aver dato la possibilità agli abitanti di Mosorrofa, Cannavò, Trunca, Gallico, Arghillà, Pellaro e ai cittadini abituali frequentatori del mercato Botteghelle, del Center Stock, del centro commerciale Porto Bolaro e del Corso Garibaldi (Piazza Italia), di firmare l’esposto avverso il “caro acqua”.
Il Movimento “Liberi di Ricominciare”, vista la grande richiesta di partecipazione da parte di migliaia di cittadini propensi a firmare l’esposto, continuerà fino a domenica prossima il Tour, portandosi con il camper promozionale in tutte le altre zone che non erano state programmate.
Il Presidente del Movimento, Paolo Ferrara, ha dichiarato: ”Con tutta sincerità, devo ammettere che avevamo preventivato una grande partecipazione di cittadini, ma non un numero così elevato, da dover prolungare di un’altra settimana il Tour, per soddisfare tutte le richieste pervenute dai territori che vogliono divenire protagonisti firmando la petizione contro un comune sanguisuga”.
Saranno veramente migliaia le firme che “Liberi di Ricominciare” presenterà insieme all’atto di esposto e di contestuale denuncia/querela all’eccellentissimo Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Reggio Calabria, invitandolo ad aprire un fascicolo nei confronti dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria per la presunta truffa in danno dei cittadini che, si sono visti recapitare bollette con importi tali da presupporre che il calcolo della tariffa per il Servizio Idrico Integrato sia falsato.
Paolo Ferrara, in merito al caro acqua ha dichiarato: “I servizi si devono pagare nella misura in cui sono resi, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo. Per quanto riguarda la fornitura dell’acqua potabile nella nostra città, è ormai risaputo che quantità e qualità non rientrano nei criteri citati”.
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