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Quello di ieri del laboratorio della città (in)differente è stato un incontro molto partecipato in cui si è lavorato su proposte e progetti di innovazione in corso, come quello di ReActioncity.
“Queste ore sono fondamentali per la nostra città e regione, molto di più di quanto emerge con il dibattito in corso, tutto concentrato sulle vicende politiche ed elettorali dei due enti” ha dichiarato la professoressa Consuelo Nava, dicendosi preoccupata per il rischio del ritardo che si sta già accumulando sulla programmazione per lo sviluppo urbano e la coesione che sarà l’unica vera economia per enti, amministrazione e settori produttivi delle città e dei territori. E’ di queste ore l’accordo di partneriato tra Europa ed Italia, quasi 43 miliardi di euro che, tra il 2015 ed il 2020, suddivisi in 32,2 miliardi per le politiche di coesione e 10,4 per lo sviluppo rurale con 537 milioni circa per gli affari marittimi e la pesca.
“In queste ore molte città e regioni stanno per esempio lavorando alla ricognizione dei progetti “del riscatto”, che sono quelle proposte già in campo che potranno candidare città e regioni sulle vere opportunità per i progetti Smart city”, puntualizza la Nava. E continua: “Ho piacevolmente accolto nei programmi elettorali per la città ed in quelli in corso per la regione le dichiarazioni di impegni per percorsi diretti a queste linee di sviluppo. Ma questi programmi hanno procedure già in corso, scadenze già in atto e rischiamo di essere già in ritardo ed impreparati nella sostanza”.
Peraltro sono percorsi che necessitano di strutture di governance innovative, di amministrazioni attrezzate dal punto di vista delle competenze e dei settori preposti che possano essere riconosciute all’interno dei programmi comunitari come enti di governance con le caratteristiche competitive. “Proprio nei giorni scorsi ho incontrato alcuni amministratori di città e di regione convergenza che stanno già lavorando in tal senso. Si discuteva come l’Europa richieda che si investa sul rafforzamento dei settori strategici con progetti di cui già si possono utilizzare risorse e proposte. Sarà difficile inventare ciò che sappiamo non c’è” ha aggiunto la Nava. Sappiamo peraltro che né la città di Reggio Calabria, né la nostra regione potranno recuperare ritardi e conoscenze con apparato di consulenza, di cui non si possono permettere spese e rischi come nel passato, caricandole sui bilanci degli enti già in difficoltà. “Occorre fare sul serio e con responsabilità, altrimenti sarà una catastrofe, l’ultima, anche per la tanto attesa città metropolitana, vale per Reggio ma anche per tutti i piccoli comuni. L’Europa chiede smart city, ma anche smart regioni, come motori di sviluppo e lavoro, non avremo scuse e partiamo già in ritardo. E’ di questo che dovremmo occuparci” ha concluso la Nava.
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