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Consuelo Nava, ricercatrice e docente della Mediterranea di Reggio Calabria ha un profilo curriculare che la riconosce tra le più esperte in ambito italiano ed europeo sui temi dell’innovazione per la progettazione sostenibile per le città e l’architettura. Tra gennaio e febbraio prossimo lo IAAC di Barcellona, The Institute for Advanced Architecture of Catalonia, la invita ad insegnare al Futur Landacape Lab, come richiesto dal prof. Mosé Ricci, tra i migliori esperti di ecological urbanism and sustainable landscape. I temi del seminario che C.Nava e M.Ricci terranno per gli studenti di master dello IAAC hanno come obiettivo la “knowledge city”, la città della conoscenza, la cui rete di innovazione e trasferimento di saperi, avviene rigenerando territori di città e riqualificando edifici e destinandoli a poli per il coworking, gli spin-off, la cultura, la ricerca applicata, le community ed i laboratori, l’e-governement delle municipalità metropolitane: tutti i centri per una nuova economia, capace di sostenere il premio riconosciuto a Barcellona nel 2014, come città europea dell’innovazione.
L’Istituto universitario per l’architettura avanzata di Catalogna è un centro di formazione e ricerca all’avanguardia dedicato allo sviluppo di un’architettura in grado di rispondere alle sfide in tutto il mondo, oggi in azione verso le smart cities e l’innovazione produttiva dell’architettura per la città. Ma lo IAAC è anche un network didattico e scientifico per lo scambio di conoscenze con docenti e studenti provenienti da oltre 25 paesi, tra cui USA, Cina. India, Polonia, Italia, Messico e Sudan, vi insegnano i migliori docenti sui temi della progettazione sostenibile, ecologia, energia, città digitale, nuove tecnologie; gli studenti lavorano simultaneamente su scale differenti (città, costruzione, produzione) e nelle diverse aree di conoscenze per sviluppare un insieme integrato di competenze con cui agire efficacemente nel loro paese d’origine o globalmente.
La ricercatrice della Mediterranea dichiara: “Sarà un’esperienza straordinaria che capita in un momento molto significativo del mio impegno professionale e culturale sui temi dell’innovazione e della sostenibilità delle città “collettive”. Barcellona “città di persone (così si è presentata alla competizione I-Capital), ha avuto riconosciuto il suo premio per due progetti importanti sul tema delle smart cities, uno connesso alla trasparenza e legalità del trasferimento delle informazioni di e-government e l’altro per un lavoro sulla riconnessione tra comunità e spazi pubblici. Ho lavorato sui temi dell’innovazione sostenibile, la coesione e lo sviluppo delle comunità metropolitane, su progetti simili, dentro e fuori le aule universitarie.”
E sull’invito come visiting teacher presso il prestigioso istituto, continua : “lo IAAC è la forma di università che più mi interessa, i suoi 2000 mq di spazi per la ricerca, la produzione e la diffusione dell’architettura, includono la FabLab tra le più grandi ed importanti d’Europa, certamente del Mediterraneo, in collaborazione con il MIT. Un luogo dove innovi per sperimentarlo ed applicarlo nei territori metropolitani: l’organizzazione e la competitività dello spazio di lavoro dichiara i suoi principi. Avanzerò nel mio profilo curriculare universitario ma sarò ancora più adeguata per gli impegni presi nelle attività e progetti in corso da condividere con altri innovatori in Europa e qui al Sud”.
Interpellata proprio sul suo impegno qui, C.Nava dichiara: “Sono nel mio anno universitario sabbatico e questo mi servirà alla ricerca, ma anche a sperimentare possibili idee di “futuro” per i luoghi che attraverso, partendo dalla sostanza delle conoscenza, così mi piace apprenderla direttamente e trasferirla ai giovani. E’ tra le ragioni che ancora mi trattengono in questo paese, in questa regione. Ma credo all’Europa e ho voluto sempre nutrire la mia formazione con esperienze europee a favore di vere competenze e conoscenze. Il cambiamento e l’innovazione necessitano di alti contenuti e sperimentazioni e non sono slogan. Il paese, la Calabria, la nostra città hanno bisogno più di questa Europa, che di altro.”
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