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Solo poche settimane fa Sel ha espresso piena solidarietà ai lavoratori a cui non sono stati corrisposti gli ultimi quattro mesi di stipendio nonostante gli impegni assunti dal Consorzio di Bonifica, il quale tuttavia ha sempre ricevuto gli anticipi dalla Monte dei Paschi. Nonostante le denunce fatte dal sindacato Fenalf-Cub, a mezzo stampa e legale, veniamo a sapere che la situazione retributiva dei lavoratori non è stata normalizzata. Quali che siano i problemi subentrati tra il Consorzio e la banca, questi non possono ricadere sulle spalle dei lavoratori. Condividiamo la preoccupazione del Segretario regionale e rappresentante legale del Fenalf-Cub, Carmelo Nucera, che presidia con un gruppo di lavoratori la sede del Consorzio di Bonifica Basso Ionio reggino.
I dipendenti lamentano il mancato pagamento delle ultime mensilità, della quattordicesima, della cassa integrazione guadagni riferita a dicembre 2012 e della tredicesima del 2012. Afor, Calabria Verde hanno già corrisposto lo scorso agosto la mensilità di giugno e la quattordicesima, così come hanno provveduto gli altri Consorzi di Bonifica seppure con qualche giorno di ritardo. All’appello manca solo il consorzio di Bonifica Basso Ionio. I lavoratori devono essere pagati subito per il servizio che, nonostante i disagi, continuano a svolgere a difesa del territorio montano, sempre con lo stesso impegno, determinazione e lavoro di squadra. Nei mancati pagamenti la Regione Calabria non può più sottrarsi alle sue responsabilità.
Non è consentito far ricadere sulle spalle dei lavoratori le inadempienze del Consorzio e dei suoi problemi interni. «Il problema dei pagamenti» dice il Segretario regionale Fenalf-Cub «non è mai stato risolto con operazioni concrete ma solo differito nel tempo.» Ma oggi la situazione si fa insostenibile per molti padri di famiglia. Ai competenti organi istituzionali, chiediamo insieme con il segretario Fenalf di istituire una Commissione di accesso agli atti per sapere il motivo di questi continui ritardi e per capire dove vanno a finire i soldi con cui dovrebbero invece essere corrisposti gli stipendi.
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