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« C’è chi interpreta le elezioni europee come un referendum ad personam, chi anticipa le primarie di coalizione per la sindacatura della prossima Città Metropolitana; chi vuole cavalcare il malcontento generale per ottenere “numeri e consenso” per ricattare il governo. Insomma, – dichiara Demetrio Cara, consigliere provinciale di Reggio Calabria – comunque vada, su qualsiasi di questi soggetti ricadano la scelte dell’elettore, sarà sempre un interesse particolare ad essere privilegiato, di fronte alla volontà collettiva.
C’è chi, dal basso della propria esperienza amministrativa come il sottoscritto, crede che le elezioni europee siano un’occasione di fondamentale importanza che non può e non deve essere “buttata in politica” nell’accezione più negativa del termine. Bisogna individuare interlocutori seri ed impegnati, amministratori che a vari livelli hanno già dimostrato la loro affidabilità di governo.
Su questo, fuor di dubbio, Forza Italia ha dimostrato una lungimiranza propria di una storia politica consolidata alle spalle: da simpatizzante – ricorda l’eletto nella Lista civica, “Raffa Presidente” – non sono, ovviamente, un difensore d’ufficio, anche perché non credo nella tattica dei “peones” e dei comunicati stampa copia-incolla, ma mi sembrano fuori luogo – stigmatizza Cara – le accuse al Coordinamento Regionale di FI di un “patto di desistenza” nella nostra Calabria: le liste elettorali, oggi a differenza del recente passato, vengono fatte secondo logiche complessive e non per mandare al “patibolo” il concorrente interno allo stesso partito.
Ribadiamo sono scelte che comunque ricadranno su chi le ha compiute, in una rinnovata coscienza collettiva all’interno di un movimento pluralista quale è FI; valuteremo il 26 maggio se queste scelte siano state vincenti o meno. Di certo, personalmente, credo che vi siano uomini e storie, quali quelle di Raffaele Fitto e Raffaele Baldassarre, che sappiano interpretare in pieno uno spirito innovativo, moderato ed europeista che è proprio di Forza Italia ».
« La Calabria, grazie alle scellerate gestioni del passato, ha depauperato un tesoro in ordine ai fondi programmatici europei rispetto alla nostra Regione ed alle urgenze sociali (lavoro, ambiente, immigrazione) che la investono. In tempi non sospetti – ricorda il delegato della Giunta provinciale al coordinamento per la nascente Area dello Stretto – abbiamo organizzato, di concerto con il Presidente Raffa, un incontro con l’on. Baldassarre; ai presenti è subito balzato agli occhi un aspetto, del tutto trascurato sinora: l’Europa è vicina, i bandi sono a portata di tutti, le “best pratices” sono replicabili e sostenibili anche alle nostre latitudini.
Parliamo di Europa, partendo dai fatti: dobbiamo certamente limitare l’oppressione economica – politica della Germania, per ridare una linfa nuova al nostro Paese, per far comprendere agli italiani in primis, e poi agli altri europei, la centralità del sistema-Italia all’interno dello scacchiere continentale. Chi potrà fare questo? – si interroga Demetrio Cara – Il PD che da anni immemori va col cappello in mano dalla signora Merkel? I loro alleati del NCD-UDC che sono la stampella dei governi delle tasse da Monti al “simpatico imbonitore” Renzi?
Oppure il “vaffa” antieuropeista di Grillo e dei “grillini” che, giorno dopo giorno, dimostrano la loro reale incapacità a gestire, governando, il cambiamento di questo sgangherato Paese? C’è una nuova generazione politica di moderati, di uomini delle Istituzioni, che si rivede in Raffaele Fitto e la sua scelta di candidarsi a questa tornata europea sottolinea la capacità di lettura del già governatore della Puglia.
Un leader giovane, meridionale e capace di essere interlocutore attento sia col territorio che coi Palazzi romani: Fitto ha deciso di essere fedele al suo passato, – sottolinea il Consigliere Cara, impegnato nel progetto europeo per la valorizzazione degli Stretti d’Europa – di non svendersi in cambio di qualche poltrona nei governi degli inciuci, e siamo certi che, già dal 25 maggio 2014, riuscirà a sancire il rilancio effettivo del vero centrodestra italiano, nella sostanza e non nella nomenclatura del partito, proprio partendo dal Sud Italia ».
« Alle elezioni europee, – conclude Demetrio Cara – dunque, si torni a votare. Sì, perché il popolo degli astensionisti è il vero cancro del nostro sistema democratico, siamo quasi al 50% degli aventi diritto a cui mi sento di dire, cambiamo assieme il nostro Paese, partendo dall’Europa, che sia un’opportunità di sviluppo e mai un limite. Noi saremo in prima linea, pronti a sostenere dei candidati, Fitto e Baldassarre, disponibili al confronto e preparati alle sfide ineludibili che il futuro prossimo comporterà per il nostro territorio reggino e calabrese: sfide da condividere, sfide da vincere ».
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