Consegna cero votivo, il discorso del Sindaco Falcomatà

Giuseppe Falcomatà

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Ecco il discorso del Sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in occasione della consegna del Cero Votivo:

Eccellenza reverendissima, Reverendo Capitolo Metropolitano, porgo a Voi e al Reverendo Clero di questa Chiesa reggina e bovese l’omaggio filiale della Civica Amministrazione.
Saluto con animo colmo di gioia la presenza, tra noi, delle eccellenze reverendissime:
Monsignor Francesco Milito Arcivescovo della Diocesi di Oppido Palmi, Monsignor Luigi Renzo Arcivescovo diocesi di Melito Nicotera Tropea, Monsignor Vittorio Mondello Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Reggio Bova e Monsignor Salvatore Nunnari Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi Cosenza Bisignano.
Anche quest’anno la Vostra presenza esalta la Città che va incontro alla Madre che ha lasciato il suo Eremo per rimanere qualche giorno insieme al suo popolo ognuno con un “suo” pensiero, ognuno con una sua particolare preghiera, ognuno con una sua pena.

L’Amministrazione Comunale riconferma e rinnova a Voi la sua antica e profonda devozione per la sua Celeste Patrona. Insieme al suo popolo, anche quest’anno, Le siamo andati incontro; come il suo popolo ci siamo preparati all’abbraccio con Lei, Madre che spalanca, “intenerisce e snoda i cuori” che il male superbo e terribile “indurisce e chiude”. Lavorando sodo abbiamo cercato di restituire dignità al suo ingresso in Cattedrale, concludendo per tempo i lavori della piazza del Duomo, oggi nuovamente luogo di incontro e simbolo di un legame inscindibile e indissolubile tra la città e la sua Avvocata. Legame che questa Amministrazione sente il dovere di valorizzare ancora di più.

Eccellenza Reverendissima, con questo stato d’animo ricco di commozione, oggi, la Giunta Municipale depone ai piedi del Venerato Quadro il Cero Votivo, contenitore di certezze, simbolo di una gratitudine che si alimenta di nuove e sempre più emozionanti prove d’amore. Un gesto, questo, attraverso il quale l’Amministrazione Comunale, anche quest’anno, si inginocchia umilmente ai piedi della Madonna della Consolazione per aprirle il cuore e affidarle rinnovati propositi.

Se, infatti, lo scorso anno invocavamo lo sguardo della Vergine Madre affinché ci consentisse di essere degni artefici della riconciliazione tra Amministratori e amministrati, oggi, pur consapevoli di vivere un tempo di grande difficoltà, di struggenti responsabilità, abbiamo la necessità di recuperare il coraggio, per provare a fare sogni più grandi rispetto a quelli che abbiamo fatto sino ad oggi e, allo stesso tempo, per accompagnarli da una concretezza puntuale, esatta.
Il nostro popolo, infatti, continua ad avere battiti irregolari, fatica a vivere con pienezza la propria quotidianità, e proprio per questo il senso dell’urgenza, del tempo che non può passare invano, insieme all’orizzonte della quotidianità diventano elementi centrali.
È questo il voto che anima, oggi, questo nostro Cero: che il tempo della riconciliazione e della coesione sia seguito dal tempo del coraggio nell’affrontare il quotidiano e nel programmare il domani. E il coraggio c’è se la fiducia e la speranza continuano ad albergare nell’animo di ognuno.

Eccellenza, nel Suo messaggio alla città, sabato mattina, Lei ci ha ricordato quanto sia importante dare “una veste alla speranza” ovvero l’impegno morale, religioso e civile di ciascuno di noi. Ne siamo consapevoli e da amministratori avvertiamo quotidianamente il peso di questa responsabilità.

Siamo altrettanto convinti che la responsabilità politica, come ci insegna il nostro Santo Padre Francesco, vada vissuta a tutti i livelli come “forma di alta carità”.
La politica è una vocazione altissima che noi interpretiamo con passione e sentimento, avendo a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri e poiché essa tende al bene comune è una delle forme più preziose di carità. Lavoriamo ogni giorno avendo in animo la cura dei più deboli: di chi soffre la fame, di chi ha perso il lavoro o un lavoro non lo ha mai avuto, di chi ogni giorno ci ricorda di non aver un tetto sotto il quale dormire, degli immigrati, degli anziani, il grido disperato delle madri preoccupate del futuro dei propri bambini anche di quei bimbini ancora nel grembo. Affrontiamo l’orizzonte di questa incerta quotidianità con quel coraggio necessario a dimostrare che la nostra bella Reggio è principalmente una città di persone, una città che accoglie le persone. Non chiamatela gente, sono persone, una per una.

In questo cammino irto di ostacoli e pericoli, abbiamo bisogno gli uni degli altri, abbiamo bisogno di camminare insieme perché solo camminando insieme dimostreremo che vale sempre la pena essere buoni e onesti. Non è mai banale ripeterlo soprattutto se, ancora oggi, assistiamo a continui episodi volti a distruggere i fondamenti della vita sociale, al sorgere di nuove forme di violenza e crudeltà che impediscono qualsiasi sviluppo culturale; assistiamo attoniti all’orrore con cui una bambina viene scippata della propria innocenza, dei propri anni e della fiducia nel prossimo e nell’amore. Eccellenza reverendissima ci uniamo convinti alla Sua condanna dell’omertà in quanto “tubercolosi dello spirito” e, aggiungiamo, cancro della società, lo facciamo consapevoli che il male bisogna guardarlo negli occhi e denunciarlo. Quotidianamente.

Consapevoli che sia l’amore l’arma da contrapporre a tutta questa barbarie. Amore anche nella sua forma civile e politica, che si manifesta in tutte le azioni volte a migliorare il mondo che ci circonda. Questa forma di amore per la società e questo impegno per il bene comune sono la chiave di un autentico sviluppo: tutte le cose, piccole o grandi che riusciremo a fare, saranno il frutto dell’amore incondizionato che riusciremo a offrire alla nostra Città.

Aiutaci, Madre misericordiosa, a ricordarci che è un privilegio e un onore guidare questa Città e che questa Città ci guarda, ci osserva e si aspetta molto da ciascun amministratore. Aiutaci a non dare mai tutto questo per scontato, a sentirci e fare squadra, a elevare il nostro pensiero e la qualità delle nostre azioni perché solo così potremo trasmettere a ogni cittadino l’amore per la città. Aiutaci a far comprendere che dietro la cura di un’aiuola, la pulizia di una strada, il rifacimento di una piazza, l’avvio di un’importante opera pubblica, la lenta ma costante opera di risanamento delle finanze comunali, ci sono ore, giorni, settimane, mesi duri, intensi, difficili.
Dacci la forza di affrontare la sera con tutti i suoi dubbi, la sua solitudine e i suoi assordanti silenzi, aiutaci a far comprendere al Tuo popolo che prendersi cura del posto in cui si vive è impegno della politica ma anche delle associazioni, dei corpi intermedi, degli educatori, di tutte le energie sane che in questa città operano.

Aiutaci a far comprendere che proteggere, risanare, migliorare o abbellire qualcosa che è di tutti significa proteggere e migliorare noi stessi. La Chiesa reggina può essere da esempio per tutti. I suoi parroci, i suoi sacerdoti, che sono educatori e formatori per missione, potranno contribuire molto al conseguimento dell’obiettivo di questa Amministrazione, che vuole rendere i cittadini più responsabili e rispettosi della città.

Aiutaci a far comprendere che intorno a tutto questo sorge un nuovo tessuto sociale e locale. Solo così, con la partecipazione, una comunità si libera dall’indifferenza. Questo vuol dire anche coltivare un’identità comune, una storia che si conserva e si trasmette, la consapevolezza di abitare una casa comune che ci è stata affidata.
Questi sono gli anticorpi naturali e principali per combattere la ‘ndrangheta e la corruzione che hanno bisogno di tarpare le ali allo sviluppo della nostra terra perché come parassiti si nutrono della condizione di “bisogno” di ciascuno di noi.

Eccellenza reverendissima. La nostra città sta scrivendo, in questi giorni, la prima pagina di un libro nuovo della sua storia millenaria. È su questa svolta epocale che chiediamo si abbassi lo sguardo benevolo della Madonna dell’aiuto, della Vergine della Consolazione.
La Città Metropolitana ci ha restituito l’orgoglio e l’ambizione di realizzare un’impresa. Anche per questo serve coraggio. Ci vorrà tempo, ma abbiamo l’onore di tracciare il percorso sul quale altri dopo di noi proseguiranno. Nell’antichità si diceva che non c’era impresa più grande di concorrere ad un’opera di cui non si vedeva la fine: la fine di un’opera era appannaggio dei figli, dei nipoti. Quanto è bello riscoprirsi parte di un’impresa e difenderla quando i venti sembrano avversi e le nubi fitte all’orizzonte. Ma se essa è ora realtà, non possiamo permetterci di abbassare la guardia: e se qualcuno immagina di sporcarla, di sciuparla, di inquinarla, risponderemo con l’esempio di una Reggio perbene, che non sciupa le occasioni.

Eccellenza reverendissima, ribadiamo con sempre maggior vigore che a Reggio Calabria chi insiste sulla strada della criminalità, della corruzione e del malaffare non ha più diritto di cittadinanza, perché il nostro Municipio non strizza l’occhio a nessuno anzi prende posizioni nette contro la ‘ndrangheta e contro ogni forma di sopruso. Chi vuole perseguire sulla strada delle minacce sta facendo calcoli sbagliati e questo grazie anche al lavoro straordinario della magistratura e delle Forze dell’Ordine a cui ci sentiamo di ribadire la nostra vicinanza per il loro difficile compito quotidiano.

Giuseppe Falcomatà
Giuseppe Falcomatà

Consegniamo alla Vergine della Consolazione, il primario bisogno di sviluppo della nostra Città Metropolitana che oggi, grazie allo sblocco dei finanziamenti dei Patti per il Sud ha le capacità, finalmente, di camminare sulle proprie gambe, essere artefice del proprio destino e diventare vera capitale culturale del Mediterraneo.
Siamo pronti per partire e coinvolgere le università, ascoltare i suggerimenti, valorizzare le conoscenze e puntare all’eccellenza. Ma non siamo disposti a lasciare questa occasione in mano a campanilismi ed egoismi. Reggio non deve diventare il luogo dei rimpianti e questa responsabilità è nelle mani di tutti i cittadini di buona volontà, soprattutto di coloro che hanno l’onore di guidare una comunità. Impegniamoci a realizzare il futuro di figli e nipoti ma facciamolo per davvero. Tutto questo sarà possibile se questo Cero sarà benevolmente accolto.

Eccellentissimo Pastore di questa Chiesa reggina e bovese, la Giunta Municipale e l’Amministrazione Comunale Vi rinnovano l’affetto filiale di sempre e Vi ringraziano sentitamente, di cuore, per l’attenzione costante con cui la Chiesa reggina continua a seguire l’attività amministrativa, prodiga sempre di incoraggiamenti al fare operoso e progressivo.
La Madonna della Consolazione Vi conservi esempio di equilibrio prezioso per ognuno di noi nelle alterne vicende della vita pubblica e guida spirituale della Diocesi e della città che Vi considera supremo difensore di ogni diritto.
“Il mar sì crudele” è alle spalle, la navicella dell’ingegno alza le vele per correr miglior acque. Il futuro della nostra Città sta nelle qualità, nel genio, nell’intelligenza e nella curiosità di ciascuno di noi, ma sta soprattutto nel sentimento di identità che riusciremo ad alimentare nella nostra comunità.

Noi siamo assolutamente certi che, con l’aiuto della Vergine Madre e mettendo tutti noi in questa sfida, la possibilità di cambiare è reale, concreta e immediata, purché ciascuno di noi viva il futuro come una speranza e purché ciascuno di noi sappia che questo è il tempo del coraggio e dell’amore che questo tempo del coraggio e dell’amore non esclude nessuno ma non lascia alibi a nessuno.
Noi oggi qui diciamo che Reggio può e deve diventare il luogo delle opportunità e per farlo abbiamo una sola occasione: questa.
Viva Maria, ora e sempre!”
Giuseppe Falcomatà
Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria

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