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Si è svolta alla scuola media “Salvatore Bevacqua” di Reggio Calabria, la cerimonia di premiazione degli istituti partecipanti al campionato studentesco “Reghion Student Cup 2012” di calcio a 5, organizzato dal CSI e dall’Avis Comunale di Reggio Calabria. Al palazzetto “Botteghelle”, da gennaio a fine maggio, sono state coinvolte 18 scuole reggine tra medie e superiori, per un totale di circa 5000 ragazzi. L’evento, inserito all’interno del concorso dell’Avis dal titolo, “Reghion… le Olimpiadi”, ha sensibilizzato e coinvolto i giovani impegnati anche nelle donazioni del sangue.
Alla cerimonia erano presenti, oltre alla dirigente scolastica Maria Rosaria Crucitti, per l’Avis, il presidente comunale, Domenico Nisticò, ed il delegato provinciale, Diego Geria, il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò ed il presidente provinciale del CSI, Paolo Cicciù.
A fare gli onori di casa è stata Maria Rosaria Crucitti, che ha salutato i ragazzi e le istituzioni presenti, complimentandosi con il presidente Nisticò per l’impeccabile manifestazione. Ed il presidente dell’AVIS reggina si è congratulato con i ragazzi: “Sono contento – ha detto – di vedere questo salone pieno di giovani che rappresentano il futuro e la speranza della nostra città”. “Con enorme piacere – ha detto Nisticò – posso affermare che la Calabria dal 2006, non solo è autosufficiente, per quanto riguarda la disponibilità di sangue, ma da importatrice è diventata esportatrice. E mi piace ricordare che, in questi giorni, i ragazzi impegnati nel progetto “Reghion.. le Olimpiadi”, sosterranno la seconda donazione di sangue nella nostra sede reggina dopo una prima offerta sulla nostra autoemoteca che ha fatto tappa in tutte le scuole coinvolte nel progetto”.
Il delegato provinciale dell’Avis, Diego Geria, ha ringraziato i professori per il loro importante contributo all’organizzazione del questo campionato studentesco. “Non posso esimermi – ha concluso Geria – dal ringraziare anche Paolo Cicciù, il quale, pazientemente, ha gestito l’organizzazione di un evento che ha cercato di custodire al suo interno tutti i valori positivi dello spirito olimpico”. Ed il presidente provinciale del CSI, Paolo Cicciù, si è mostrato “felice di ritrovare tutti i protagonisti dell’iniziativa”. “Grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale – ha continuato Cicciù – avete avuto la fortuna di poter giocare al Botteghelle, uno tra i più grandi centri sportivi della città. Un elemento, quest’ultimo che, unito alla grande partecipazione di ragazzi, ha contribuito a rendere questo campionato, uno dei più importanti tornei calabresi”.
Il presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, nel suo intervento, si è soffermato sul valore sociale di iniziative come queste. “La raccolta di sangue – ha detto Praticò – oltre ad essere una cosa bellissima, ritengo sia un dovere sociale, e credo che ognuno di noi dovrebbe mettersi al servizio di chi, domani, sarà protagonista nella nostra città”. “Dico ai ragazzi – prosegue Praticò – che è importante rimanere in questa città, non solo per migliorarla, ma per fare quello che la nostra generazione non è riuscita a fare, perdendo così molte occasioni di sviluppo. Ritengo che per voi è una bella eredità e che va vista come un banco di prova, da affrontare insieme ed in sinergia, come oggi hanno fatto l’istituto “Bevacqua”, il CSI, l’Avis e Il Coni. “I giovani di oggi – ha continuato Praticò – con impegno e voglia di fare potranno, in futuro, dare una svolta a questa città, ma solo con il sacrificio si potranno allargare gli orizzonti del lavoro.
Colgo l’occasione per ringraziare il Centro Sportivo Italiano per l’importante lavoro che sta facendo sul territorio, soprattutto rivolto ai giovani, senza mai perdere di vista i valori morali, proprio in un periodo dove questi valori si stanno un po’ perdendo. Sono contento che l’Avis sta avvicinando sempre più i giovani, ringrazio quindi il suo presidente Nisticò e rinnovo la disponibilità del Coni Calabria ad essere sempre accanto a queste iniziative ed a questi progetti che sono accumunati da un unico obiettivo, quello di dare un futuro migliore ai nostri giovani”.
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