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Il saluto del presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, ha aperto, al Liceo Scientifico “Alessandro Volta” di Reggio Calabria, il Corso di formazione di II per Dirigente sportivo, realizzato dalla Scuola regionale dello Sport. “Ringrazio tutti i presenti – ha detto Praticò – per l’impegno speso in favore dello sport e, soprattutto, dei ragazzi.
Il benessere comune deve essere la nostra mission e lo si deve perseguire in modo equo e trasversale esclusivamente attraverso il confronto delle esperienze e delle competenze”. L’aggregazione, – ha concluso Praticò – il fare gruppo tra dirigenti sportivi di varie discipline presenti sul territorio non può che portare grandi benefici allo sport ed alla salute della popolazione”.
Alla cerimonia di presentazione erano presenti, oltre a Mimmo Praticò, il coordinatore didattico-scientifico della Scuola dello Sport, Demetrio Albino, il dirigente del Liceo scientifico “Alessandro Volta”, Italia Condello, gli esperti dell’area giuridica della SdS Coni Calabria, Giandomenico Stilo, area marketing e comunicazione, Paolo Frascati, area medico sportiva, Sarina Castiglia e Renato Capurro ed il referente della commissione impianti sportivi regionali del Coni, Marcello Cammera.
Un saluto doveroso è stato rivolto dal dirigente del liceo, Italia Condello, mostratasi “onorata di ospitare l’attività della Scuola dello Sport, fiore all’occhiello del movimento sportivo sul territorio”. “Il Volta – ha aggiunto la preside – da grande risalto all’attività sportiva che” ritiene “sia fondamentale per la formazione e l’educazione dei giovani”.
A questo punto si entrati nel vivo del programma del corso con la relazione del prof. Mimmo Albino su: “Il Coni: Mission istituzionale ed ordinamento dello sport sul territorio”. Albino ha illustrato lo stato attuale dello sport italiano ed il ruolo del Coni in un contesto storico/economico in continua evoluzione indicando quali sono le mosse che l’ente sportivo effettuerà nei prossimi anni. “Si è partiti da un’analisi – ha detto Albino – sulla quale ci si confronterà ed infine si troveranno, insieme, le direttive che ne scaturiranno. Tutto quello che è stato scritto e detto prima di noi in ambito sportivo, servirà a migliorarci: si sceglierà un modello, il più funzionale, e lo si renderà normativa per tutti”.
L’avvocato Giandomenico Stilo si è, invece, occupato dell’argomento “Legge regionale per lo sport; Enti Locali territoriali e l’attività sportiva”, illustrando quali sono gli aggiornamenti di una normativa che finalmente, dopo circa 25 anni, regola l’attività in Calabria.
Sarina Castiglia e Renato Capurro, della Federazione medici sportivi, hanno trattato, invece, argomenti di “Medicina sportiva, tutela sanitaria e normativa antidoping”. “Il farmaco principe per giovani ed anziani è lo sport – ha spiegato Sarina Castiglia – e non è un luogo comune ma un dato di fatto”. La dottoressa ha, dunque, illustrato ai dirigenti sportivi la lista aggiornata di quei medicinali e sostanze di nuova generazione (definite dalla Convenzione di Strasburgo) considerate doping e gli effetti devastanti che causano alla nostra salute”. “Oggi il doping – ha detto la dottoressa Castiglia – non è solo illecito sportivo ma reato contro la persona” indicando la ricetta medica come la più importante garanzia per un atleta. Il dottor Renato Capurro, si è mostrato entusiasta di partecipare alle iniziative della Scuola dello Sport nelle quali ha trovato sempre platee “informate e stimolanti”. Partendo dal triste dato che le risorse del doping sono, purtroppo, superiori a quelle dell’antidoping, Capurro ha illustrato gli organi mondiale (W.A.D.A.) e nazionale (N.A.D.O.) che gestiscono e dettano le normative sul doping, spiegandone la rigidità delle procedure attraverso episodi accaduti in passato”.
Infine, l’avvocato Maurizio Condipodero, ha trattato l’argomento “Etica e fair play nel mondo sportivo – Promozione e formazione”. “Il fair play è un modo di pensare non di comportarsi” ha sottolineato Condipodero – “e non riguarda l’atleta ma tutte le figure che orbitano nell’ambiente sportivo”. “Il campione vero è un esempio per tutti, giovani e meno giovani e dovrà controllare ogni azione perché i bambini tenderanno ad emularlo”.
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