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Una città in ginocchio. E’ questa la definizione più appropriata per Reggio. E non solo per i cumuli di spazzatura nelle strade. L’economia cittadina è in una fase di crisi profonda, per la quale si stenta a vedere una via di uscita. Come se non bastasse la chiusura – dovuta a fattori che nulla hanno a che vedere con la recessione nazionale ed europea – delle più importanti aziende cittadine del settore grande distribuzione. Come se non bastasse la liquidazione della “Multiservizi,” la società mista col maggiore numero di dipendenti tra quelle partecipate dall’amministrazione comunale.
Come se non bastassero gli aumenti esorbitanti delle tariffe tributarie e delle aliquote fiscali. Aldilà di questa drammatica realtà, sembra si stia per concretizzare – il rischio adesso è realmente concreto – la chiusura di molte case di cura cittadine convenzionate e dei laboratori di analisi. Un settore, quello della sanità privata, importantissimo per l’utenza, per il grande numero di lavoratori impiegati, per l’intera cittadinanza. Ancora più importante se si pensa alle numerosissime imprese e lavoratori dell’indotto.
Fino ad oggi, solo l’alto senso di responsabilità degli operatori consapevoli dell’importante funzione garantita agli abitanti della nostra provincia, ha consentito di garantire il servizio, nonostante i crediti enormi che le stesse aziende vantano nei confronti della Regione Calabria.
Ma si è ormai giunti al limite di guardia. Se non interverrà un repentino cambiamento di rotta, le imprese saranno costrette a licenziare il personale, azione prodromica alla chiusura. Confcommercio Reggio Calabria, ha riunito nella propria sede gli imprenditori della sanità privata convenzionata, che hanno risposto all’invito con grande senso di responsabilità.
Non intendiamo assistere passivamente al dramma in atto. Altre imprese che chiudono, altri dipendenti che perdono posti di lavoro, altre famiglie a rischio sostentamento. Un’economia territoriale che va alla deriva . Domani in Piazza Italia ci saranno a protestare i dipendenti del Policlinico “Madonna della Consolazione”.
Non saranno soli, al loro fianco si schiereranno i loro datori di lavoro, gli imprenditori, affiancati dalla nostra associazione. Per la prima volta, dipendenti, imprese datori di lavoro, sindacati di lavoratori e sindacati datoriali come Confcommercio saranno uniti per gridare assieme, uniti, che la crisi, oggi, a Reggio, non ha colore, non ha sigle, non ha età, non ha ruoli ma è di tutti, uccide tutti e da tutti deve essere combattuta.
Unendoci alla rappresentanza dei lavoratori, abbiamo chiesto a S. E. Prefetto di essere ricevuti domani mattina, in occasione della giornata di protesta, al fine di analizzare il problema e ricercare assieme risoluzioni possibili. Confidiamo nella sensibilità delle Istituzioni e di tutta la cittadinanza che non può permettersi, oggi più che mai, di perdere altri importanti tasselli della nostra già misera realtà.
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