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di Francesco Iriti
“Il nostro Santuario ha bisogno di essere restaurato, ma c’è bisogno dell’aiuto di tanti per renderlo più bello e accogliente perché casa della Madonna e dei pellegrini che vi si recano durante l’anno, ma specialmente il 25 marzo in occasione della fiaccolata notturna in onore dell’Annunziata.” La piccola comunità di Amendolea e del rettore del santuario, P. Arnaldo Cantonetti S.M, lanciano un chiaro appello di aiuto ai fedeli della valle devoti della Madonna e della chiesa dell’Annunziata. “Il Santuario di Maria SS. Annunziata nella zona Amendolea di Condofuri va in rovina e questo non lo possiamo permettere. S. Francesco amava tanto la Chiesa. Questo amore lo indusse a restaurare la chiesa di S. Damiano in Assisi e a promuovere la santità in seno alla Chiesa con l’ordine religioso dei Francescani. “
“Imitiamo S Francesco. Possediamo un piccolo Santuario, dono di Dio e dei nostri padri. Possiamo permettere che vada in rovina? – continua la nota – Tanti fedeli e il rettore del santuario non si rassegnano all’idea che possa andare in rovina un santuario che ha segnato la storia della nostra valle e che, negli ultimi anni, è stato arricchito di bellissime icone frutto della fede mariana degli abitanti della valle.”
Il rischio che tanti anni di storia vadano perduti è palese e per questo l’invito della comunità dell’Amendolea e del rettore del santuario “è quello di contribuire al restauro del Santuario ed è rivolto a quanti hanno a cuore la devozione alla Madonna, l’amore del territorio e del Santuario come centro di attrazione, di aggregazione e di testimonianza di fede degli abitanti della Valle.”
“L’unione fa la forza. Infatti un piccolo contributo da parte delle famiglie di Gallicianò, di Condofuri, (Andrea Noce e Giuseppe Riniti), Calcara (Maria Letizia Miceli), Mangani (Tiziana Maesano), Amendolea, S. Carlo, S.Lucia, Gurni, Lugarà, Rossetta, Salinella, Marina, – continua l’appello – permetterebbe di raggiungere la somma preventivata per realizzare il restauro. Per ogni frazione sarebbe bello e utile avere delle persone disposte a fare la raccolta presso le singole famiglie.”
Tutti possono contribuire all’obiettivo comune. “Se non ci saranno i volontari per fare la raccolta, ognuno si può rivolgere direttamente al rettore del Santuario, – si legge nel documento – o tramite Banca Monte dei Paschi di Siena, Ag. di Bova Marina-Rc di cui si riportano la coordinate: ABI 01030 CAB 81310 C/C n 16232.32. Il nome dei benefattori verrà trascritto su un album speciale e conservato nell’archivio del Santuario.”
I responsabili della raccolta fanno anche un piccolo calcolo per arrivare all’obiettivo prefissato. “Se 600 famiglie (su un totale di 1699) della valle dessero 50 euro ciascuna nell’anno, arriveremmo presto a 30 mila euro necessari per il restauro. Il sogno potrebbe diventare realtà già il 25 marzo 2011”.
La situazione non è alquanto critica in quanto già si è visto qualche spiraglio. “Una famiglia per avviare la raccolta ha già offerto mille euro. Altre certamente si uniranno secondo le proprie possibilità con la convinzione che tante gocce fanno il mare. Speriamo sulla generosità delle famiglie, – concludono la piccola comunità di Amendolea ed il rettore del santuario P. Arnaldo Cantonetti S.M ma anche sugli aiuti di qualche ente. Facciamo di tutto per onorare Maria e per realizzare nella nostra Valle un luogo di preghiera e di accoglienza ai pellegrini e ai gruppi che lo visiteranno. Per le feste patronali si trova tanta disponibilità a donare. Speriamo di trovarne altrettanta per restaurare il nostro Santuario a gloria di Dio e di Maria!”
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