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Estate, tempo di vacanze, di viaggi, voglia di raggiungere qualunque meta…l’importante e che si trovi lontano, anche di poco, dall’ordinario….voglia di percorrere qualsiasi strada diversa da quelle sulle quali si è costretti a transitare per il resto dell’anno nel frenetico svolgimento della vita quotidiana, voglia, anzi, bisogno di tregua e necessità di ricaricarsi, anche per una sola settimana. C’è chi, per questo e per sete di conoscenza, è disposto a mettersi in viaggio e macinare chilometri su chilometri, c’è chi, pur di staccare la spina raggiunge località turistiche poco distanti immaginando di trovarsi nell’altro emisfero del globo ed infine c’è anche chi, di recasi altrove o di mettersi a girovagare proprio non se la sente decidendo di ritemprarsi con quello che ha a disposizione: in questo il calabrese è fortunato, molti sono i luoghi alla portata di tutti e facilmente raggiungibili per trascorrere delle piacevoli giornate di relax assoluto. Vi è chi gradisce stare sulla costa facendosi accarezzare dalla brezza che il mare spinge verso l’entroterra così come vi è chi apprezza la sempre frizzante ed ossigenata aria di montagna: per chi abita a Condofuri o in qualunque altro centro della costa jonica reggina, due alternative ugualmente realizzabili, entrambe con estrema semplicità, basta scegliere, con il mare, praticamente dovunque e, ad esempio rimanendo a Condofuri, il monte Scafi ad un tiro di schioppo.
Ma, naturalmente c’è anche chi, oltre al contatto con la natura non disdegna il contatto con la gente, magari alla ricerca di un flash di una vita, quella dei nostri nonni, che ormai è stata implacabilmente racchiusa, per fortuna o con rammarico, dipende dai punti di vista, in quel contesto narrativo del “c’era una volta”; sicuramente chi ci ha preceduti gode oggi di tutta la nostra ammirazione per i sacrifici sostenuti e per gli sforzi quotidiani necessari ad affrontare le avversità di ogni giorno ma soprattutto il duro lavoro, spesso dei campi, unica fonte di sostentamento di famiglie numerose all’inverosimile: ma se oggi, questi uomini e queste donne di tanti anni fa ci appaiono, per i motivi sopra detti, quasi dei super-eroi sicuramente saremmo meno di pochi, disposti e capaci di sostenere quel tipo di vita che però, soprattutto chi ha vissuto la propria fanciullezza tra le campagne o in piccole realtà urbane, comunque circondate in prevalenza da aree rurali, vorrebbe rivivere, anche per uno spazio limitato nel tempo, giusto per avere l’opportunità di “tornare bambino” per un’ora respirando quell’aria arsa di campagne brulle, quei profumi di origano e nipitella al tramonto di un cielo terso e rovente mentre il belato delle pecore e i muggiti delle mucche dirette alle fonti per abbeverarsi fanno da colonna sonora a questo sogno ad occhi aperti.
Un sogno che il Comitato Civico “Pro Condofuri” si è ripromesso di realizzare sulle colline di contrada Pietra, anticipando e facendo da apripista alla 3^ Edizione della Festa del Grano o della Trebbiatura che quest’anno avrà luogo il 1 agosto: la manifestazione organizzata dal Comitato Civico trova spunto dalla disponibilità e dalla richiesta di collaborazione di uno degli organizzatori della Festa del Grano nonché uno dei più instancabili rappresentanti di quella contrada, Salvatore Sgrò. Dalla comunione d’intenti nasce pertanto, la Sagra del vitello paesano: nella splendida cornice naturale offerta dall’altopiano condofurese, il 31 Luglio si darà l’occasione di fare un salto indietro nel tempo ammirando campi appena mietuti dove il grano ha lasciato il posto alla più umile, ma non per questo inutile, “restuccia”, residuo della mietitura e pascolo per le greggi. Ma non sarà solo l’occhio a beneficiare della Sagra del vitello, anzi si può dire senza ombra di dubbio che, ed il nome la dice lunga, il destinatario principale dell’evento sarà il palato dei convenuti con la possibilità di gustare, dalle 21.00 in poi, dell’ottima carne alla brace proveniente da allevamenti bovini del luogo, il pane fatto in casa nel forno a legna e gli stuzzicanti peperoni e melenzane arrosto, il tutto annaffiato da ottimo vino.
E in un contesto di sapori tipici la cornice musicale non potrebbe essere altro se non caratteristica per cui nel corso della serata troverà spazio, per allietare i presenti, l’esibizione di appassionati suonatori di organetto, tamburello e zampogne con l’intervento di nomi prestigiosi della categoria. Sarà possibile, inoltre, osservare, in una sorta di percorso didattico, soprattutto per i più piccoli, oltre ai vari animali anche gli strumenti che un tempo venivano utilizzati per le varie operazioni che ciclicamente venivano svolte nel duro lavoro della terra.
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