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Sapore di mare, leggiadre note estive, il sole che fa capolino dietro la maestosa cima dell’Etna hanno fatto da cornice durante il convegno, avvenuto il 30 luglio scorso presso il lido L’isola che non c’è in Condofuri Marina, con tema La pedagogia clinica nei servizi alla persona. Contributi e prospettive.
Il convegno ha visto la collaborazione dell’ ANPEC Pedagogista clinico della sezione di Reggio Calabria, del Comune di Condofuri, dell’Associazione FIDAPA e della Cooperativa Sociale Rinascita.
L’isola che non c’è, nella persona di Tosca Pizzi, in triplice veste di proprietaria, moderatrice e delegata FIDAPA, ha magistralmente predisposto il tutto, cosicché la brillante riuscita del momento ha superato ogni possibile aspettativa.
Come è consuetudine, il convegno si è aperto con i preliminari saluti delle autorità. Infatti, erano presenti il primo cittadino di Condofuri Antonino Cacciamo, Francesca Laganà Presidente della Cooperativa Rinascita Onlus, che hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa augurandosi che questo momento divenga il primo tassello per una innovativa collaborazione tra le istituzioni, le cooperative, e più in generale gli enti del terzo settore in virtù di inserire anche pedagogia clinica, come ulteriore strumento nei servizi alla persona.
Il fulcro del convegno ha avuto luogo a prendere la parola sono state la Dottoressa Maria Gabriella Guglielmini – Pedagogista Clinico, Educatore Professionale Extra Scolastico e la Dottoressa Francesca Cartellà Pedagogista Clinico, Direttore Provinciale ANPEC Reggio Calabria, specialista in ADHD,CTP. Le relatrici hanno delineato due ambiti fondamentali dove si declina la pedagogia clinica, con particolare riferimento al sistema scolastico e alla disabilità. Il nucleo delle relazioni è valso a descrivere, nel modo più dettagliato possibile, la figura del pedagogista clinico, il quale interviene a dare risposte mirate alla persona indipendentemente dall’età.
Il pedagogista clinico è un educatore, le tecniche e le metodologie usate hanno lo scopo di sviluppare la libertà personale. Il pedagogista si rivolge a soggetti che necessitano una riabilitazione sociale, l’accento è posto sulla possibilità della persona. L’intervento sarà un aiuto mirato alla persona nella sua totalità e complessità. Importante è stato enunciare il concetto di benessere, tenendo presente che essere sani è un livello che coinvolge la persona in modo solistico, dinamico e trasversale, abbracciando in modo pieno sia l’ambito del sé che quello degli altri. Con il supporto di diapositive sono stati descritti sia i contesti in cui il pedagogista clinico si inserisce sia i metodi che lo stesso adotta per ottemperare alle necessità del soggetto che richiede l’intervento pedagogico.
L’attenzione è per una prospettiva di lavoro sincronica tra sistema scolastico e sistema sanitario, senza tralasciare le famiglie e il terzo settore. I bisogni delle presone sono in continua rivoluzione, è necessario un piano educativo atto al miglioramento. L’uditorio è rimasto particolarmente interessato alle testimonianza e agli esempi pratici portati in merito a come un bambino ipovedente e che presentava anche iperattività sia riuscito, dopo una fase di emarginazione scolastica a progredire nei rapporti con i compagni, migliorando persino il rendimento scolastico con l’aiuto della pedagogia clinica. Il dibattito, a seguito delle relazioni, ha visto interagire gli astanti con le relatrici, in merito a come inserire questa disciplina praticamente nelle situazioni di necessità che la realtà sociale presenta. L’intervento del Dottor Domenico Guglielmini è stato diretto a descrivere il connubio fra pedagogia e medicina di base dando slancio al concetto dell’ascolto e dell’empatia, come qualità fondamentali del medico quando si rapporta ai pazienti. Il Dottor Mario Alberti e il Dottor Filippo Paino, nelle vesti di Presidente e Vicepresidente del Forum Distrettuale del Terzo Settore dell’Area Grecanica, hanno concluso i lavori. Questi ultimi, oltre a fornire una presentazione del Forum, come soggetto politico.
Il Forum convoglia, allo stato attuale una ventina di associazioni, fondazioni, cooperative sociali presenti sul territorio, ma l’augurio è che il numero cresca in futuro e soprattutto che qualitativamente si impegni nella concertazione politica secondo quanto previsto dallo stesso statuto del forum, sempre tenendo presente la legge n23 del 2003 come ultima normativa vigente in merito ai provvedimenti. La solidarietà non è solo un dono-valore, ma va organizzata perché si possa con un solo gesto giungere a tre risultati: prevenire, contrastare, e rimuovere i fattori che determinano emarginazione. Il Forum in qualità di soggetto politico dovrà operare concertando con le istituzioni per poter dar vita a una pluralità di servizi tenendo conto dei bisogni.
A conclusione del dibattito è emerso che, sulla scorta di quanto insegni la pensatrice statunitense Martha C. Nussbaum, nel suo famoso testo Diventare persona, con il suo approccio basato sulle capacità, è fondamentale trattare ciascuno come fine e non come semplice mezzo per fini altrui, adottando il principio delle capacità individuali basato sul valore della persona come fine in sé.
In una tiepida serata estiva dibattere sulle modalità di soccorso ai bisogni dei meno fortunati proporre prospettive per collaborare alla risoluzione delle loro esigenze, ci insegna come i bisogni non vadano in vacanza e come la conversazione e il dialogo di socratica memoria possano essere la base per progetti innovativi.
Resp. Ufficio di Segreteria Forum
Rosaria Catanoso
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