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In un momento storico in cui, soprattutto nel territorio calabrese, gli affari della “malavita” sono sempre più intrecciati con i reati ambientali, l’associazione F.A.G., operante presso il Dipartimento di Agraria, nell’ambito della “Rete della Legalità” promossa dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria ha organizzato un corso, LegalMente “Promozione e diffusione delle buone pratiche di gestione ambientale”.
L’idea dell’associazione è stata quella di sensibilizzare la popolazione, particolarmente i ragazzi, su come sia possibile alzare la testa e non sottomettersi alla criminalità organizzata.
Il corso è stato suddiviso in quattro seminari, il primo dal titolo “Le aziende del settore primario come presidio del territorio”, in cui ha brillantemente relazionato il Dott. Agr. Carmelo La Spada, presso il Dipartimento di Agraria di Reggio Calabria, sottolineando l’importanza della presenza delle aziende agricole sul territorio perché questa riduce il tasso di reati contro l’ambiente.
Il secondo incontro, svoltosi mercoledì 23 marzo 2016 alle ore 15.00, nel Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea con il titolo “Storia e cultura dell’entroterra dell’Aspromonte” nel quale il prof. Giuseppe Bombino, docente del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria nonché Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha svolto una lectio magistralis nella quale ha effettuato un excursus storico e culturale del territorio aspromontano.
Il 30 marzo 2016 alle ore 15.00, il terzo seminario – I reati ambientali – ha avuto come relatore il dott. Giorgio Maria Borrelli, Primo Dirigente del Corpo Forestale dello Stato e Responsabile del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, che ha discusso in modo eccellente il delicato ed attuale tema dei reati ambientali.
Infine, mercoledì 6 aprile, alle ore 15.00 presso il lotto D dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria si è concluso il ciclo di seminari con lo scottante tema del sequestro e della confisca dei beni alla criminalità organizzata. Ha aperto i lavori l’avv. Luigia Dattola che ha trattato del sequestro e della confisca dei beni di provenienza illecita e delle relative criticità, successivamente è intervenuta la dott.ssa Teresa Gallo, esperta di sequestro e confisca dei beni alla criminalità organizzata, che attraverso dei grafici ha illustrato ai presenti i dati dei beni confiscati nel nostro territorio e ha discusso di casi concreti e attuali di gestione di beni confiscati nel Sud Italia, come la Comunità “Progetto Sud” di don Giacomo Panizza, citando il più recente caso di sequestro del centro commerciale “I due mari” di Lamezia Terme (CZ) datato marzo 2016. Tra i relatori anche l’avv. Giuseppe Falcone, cofondatore dell’associazione “Attendiamoci”. Ospiti d’onore il sacerdote, Don Valerio Chiovaro, gestore di beni confiscati e fondatore dell’associazione “Attendiamoci” e il Dott. Tiberio Bentivoglio, vittima di mafia e commerciante antiracket, che ha da poco tempo aperto un’attività commerciale in un bene immobile confiscato alla ‘ndrangheta e che il 28 febbraio ha subito un attentato incendiario in un magazzino dove era depositata la merce della sua attività commerciale e in cui è andata distrutta circa il 70% della stessa.
Questo ciclo di seminari ha voluto essere un grido d’allarme nei confronti di una società nella quale sembra si sia persa la cultura alla legalità, l’obiettivo principale è stato lanciare un appello ai giovani a cambiare mentalità ed a non assecondare le logiche mafiose, si è cercato di sensibilizzare gli stessi sui delicati ed attuali temi di tutela dell’ambiente e del territorio reggino dai reati ambientali in connessione con la criminalità organizzata.
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