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Domenica 24 giugno si è svolto a Bova Marina l’annuale convegno dell’Unione ex-allievi salesiani, una tradizione che dura fin dai tempi di Don Bosco.
Dopo l’accoglienza da parte del presidente avv. Antonio Pizzi e gli adempimenti di segreteria, è stata aperta l’assise con il saluto del direttore don Natalino Carandente e del delegato spirituale don Natale Spina, del delegato regionale don Comito e del coordinatore regionale. “I salesiani a Bova: conclusione di una lunga, tormentata e sconosciuta vicenda” è stato il tema della relazione del Magistrato dott. Giuseppe Viola. Più di una relazione si è trattato di una vera e propria lectio Magistralis, un excursus storico sugli anni che hanno preceduto l’arrivo della congregazione salesiana a Bova e precisamente dal 1700 al 1898, tenuta da un cultore della storia e ancor più “bovese doc” .
Si è parlato delle trasformazioni politiche sociali e culturali di Bova, allora unito alla marina, non sono mancati i riferimenti i fratelli Plutino esponenti del risorgimento bovese come di tutti i vescovi, sindaci e famiglie nobili che si sono susseguiti negli anni. Il risorgimento che mette in luce una città di Bova come città della libertà , della culla e focolare di civile progetto che diede, senza nulla in cambio, un grande contributo all’unità di Italia. Un lavoro certosino , quello del dott. Viola, documentato dalle ricerche nei diversi archivi e che ha incantato per due ore la platea.
Gli ex allievi salutando il magistrato hanno chiesto vivamente di mettere a disposizione qualche pomeriggio da dedicare ancora alla storia bovese . Dopo la celebrazione eucaristica e la foto di rito vi è stato un momento di agape fraterna sociale alla “Perla ionica”. Gli exallievi di don Bosco sono tutti coloro che hanno ricevuto un’educazione salesiana fondata sulla ragione, la religione e l’amorevolezza. Chi ha frequentato una qualsiasi opera salesiana, è exallievo di don Bosco.
L’Exallievo vive il mondo, legge in profondo la realtà, ripensa di continuo la vita associativa come missionaria, facendosi carico dei problemi del territorio e della sua realtà. Gli exalllievi nei Salesiani, ritrovano la ricchezza di quell’esperienza educativa che ha accompagnato la loro crescita, quando erano ragazzi e giovani. E i salesiani li guardano con gioia e con simpatia come persone plasmate dalla pedagogia salesiana.
Li pensano capaci di vivere nel mondo di oggi, per tanti aspetti reso complesso da un forte cambiamento della nostra società; e capaci anche di testimoniare quell’insieme di valori che ritrovano nell’esperienza pedagogica di don Bosco e di coloro che lo hanno seguito.
Ciò che è valore autentico non muore mai, perché, alla fine dei conti, tutto ciò che è valore si rifà al Valore più grande che è l’Amore e che è Dio stesso. E Dio è eterno nel suo amore. Come ogni anno gli exallievi si ritrovano insieme per rinsaldare l’amicizia, dire grazie a Don Bosco e agli educatori di un tempo, riconoscere e rinnovare l’impegno esplicito al santo fondatore per “l’educazione ricevuta” a promuovere – come recita lo Statuto – e testimoniare i valori della famiglia, praticando la metodologia appresa durante gli anni giovanili”, essere cioè “buoni cristiani e onesti cittadini”.
Enza Cavallaro
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