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L’architetto Bruno Labate è uomo di assoluta e provata fiducia del Presidente della Regione Scopelliti. Infatti, Labate, da esterno, è stato nominato da Scopelliti, su incarico strettamente fiduciario, Capo della delegazione romana della Regione Calabria: una nomina che, guarda caso, ha rotto, per la prima volta nella storia calabrese, la consolidata prassi che vedeva ricoprire quel ruolo, solo ed esclusivamente, Dirigenti interni all’amministrazione regionale.
Il fido arch. Labate ha ricevuto, dalla giunta comunale reggina targata PDL, centinaia di migliaia di euro per attività lavorative e di consulenza mai svolte, né autorizzate. Si tratta di candide ammissioni effettuate dallo stesso Labate ai Magistrati della Procura reggina che lo hanno interrogato nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria sulla gravissima vicenda in questione.
Dopo l’ex Ministro del PDL Scajola che auto-ridicolizzandosi affermò di non sapere chi si fosse permesso di pagargli la lussuosa casa romana con vista Colosseo, adesso vi è l’arch. Labate, il quale, non sa darsi pace di come e perché abbia ricevuto sul suo conto corrente l’accredito di centinaia di migliaia di euro da parte dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria.
Vista la gravità dei fatti, avrebbe dichiarato di volere restituire le somme ricevute.
Insomma, alla fine, per il disturbo subito, potrebbe finanche pretendere un solenne ringraziamento o un pubblico encomio. In tal senso, l’arch. Labate non si scoraggi, poiché con i tempi che corrono e visti i precedenti, è molto probabile che la giunta del PDL guidata da Raffa gli assegnerà il Sangiorgino d’Oro, l’alta benemerenza cittadina riservata ai reggini che si sono distinti nella loro attività. Ormai, nella nostra città non ci stupisce più nulla….
La realtà incontrovertibile è che ci troviamo di fronte ad un indelebile sfregio dell’intelligenza dei cittadini di Reggio, sbigottiti e increduli del livello, così basso, raggiunto da questa pseudo amministrazione comunale.
Una vergogna assoluta che urla e pretende giustizia per conto e nel nome di:
• migliaia di creditori (imprenditori e commercianti di ogni settore e singoli cittadini) che attendono da mesi e mesi, pena il concreto rischio-fallimento, il pagamento di forniture e servizi effettuati per conto del Comune;
• migliaia di lavoratori delle società Leonia, Multiservizi e Acquereggine che aspettano il pagamento degli stipendi da parecchie, anzi troppe, mensilità;
• centinaia di lavoratori e operatori del Terzo settore e delle cooperative sociali che non ricevono emolumenti da tempi lontanissimi, con il serissimo rischio chiusura e la conseguente sospensione di servizi primari ed essenziali per migliaia di cittadini;
• migliaia di giovani, e meno giovani, disoccupati che, tutt’oggi, sono oggetto di promesse da parte di squallidi personaggi che abusando, cinicamente, del bisogno e della necessità illudono, senza alcun pudore, la povera gente;
• migliaia e migliaia di reggini che subiscono l’aumento indiscriminato e ingiustificato delle tasse comunali a fronte di servizi nulli e inesistenti.
Rispetto al caso-Labate è incredibile e assordante il silenzio, palesemente imbarazzato, del PDL, dell’ex sindaco e attuale presidente della Regione Scopelliti, del sindaco f.f. Raffa e del candidato sindaco Arena, i quali, al contrario fanno finta di non vedere lo sfascio e i disastri, in primis finanziari, causati dai nove anni del famigerato modello-Reggio: è stato scoperto un enorme pentolone che evidenzia una gestione amministrativa che sta miseramente crollando affogata dai debiti e dal disastro morale.
Pertanto, ci appelliamo e siamo vicini alla coraggiosa azione della Magistratura reggina affinché prosegua, senza sosta, il suo preziosissimo lavoro finalizzato a far ritornare Palazzo San Giorgio alla sua naturale vocazione, vale a dire di essere il Palazzo, limpido e trasparente, di tutti i cittadini, nessuno escluso.
E’,del resto,evidente che i reggini sono ormai esausti di dovere subire questo putrido sistema di potere attento solo ed esclusivamente alle prebende e ai benefici per amici, parenti e sodali.
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