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Riceviamo e pubblichiamo:
Di fronte all’evidente fonte generativa del pericolo per la salute e per l’ambiente, determinata dallo scarico a cielo aperto direttamente a mare di acque non depurate dell’impianto comunale di San Vincenzo di Lazzaro, non sono state presi i dovuti provvedimenti risolutori. La situazione è di gran lunga peggiorata, sembrerebbe addirittura che mancano le costosissime pompe di spinta delle acque fognarie al depuratore, quindi i liquami scaricano a mare senza alcun tipo di depurazione.
Risulta che l’ARPACAL, più volte non ha potuto eseguire campionamenti perché durante gli interventi l’adduzione dei reflui non giungeva all’impianto a causa della rottura del “sollevamento di testa”. Visto il ripetersi della problematica sarebbe stato necessario verificare se effettivamente si trattava di rottura e in caso affermativo, riattivata la funzione acquisire il relativo certificato di collaudo delle opere. Si deve sottolineare che la regione Calabria Dipartimento Politiche dell’Ambiente con nota 7953 del 28.4.2010 ci precisava che nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “ Tutela delle Acque e gestione integrata delle risorse idriche “ sottoscritto nel mese di giugno 2006, è stato previsto lo stanziamento di euro 2.646.000,00 per la realizzazione dell’intervento denominato “ Potenziamento ed ampliamento dell’impianto di depurazione in località San Vincenzo del Comune di Motta San Giovanni”.
La situazione sanitaria e ambientale nel territorio di Lazzaro da tempo è aggravata anche perché nelle altre stazioni di pompaggio delle acque reflue dislocate sul territorio comunale il numero di pompe di spinta delle acque sembrerebbe in quantità inferiore a quello previsto. Ciò comporta il ripresentarsi di gravissimi inconvenienti igienico sanitari, in particolare in località Ferrina dove dai tombini fognari situati sulla strada provinciale di fronte alle abitazioni fuoriescono liquami, in atto da oltre dieci giorni di fronte all’abitazione situata al civico 96 i liquami giungono a mare. Ancor più grave si appalesa la situazione presso la stazione di pompaggio situata nel tratto finale della via Provinciale che giunge in prossimità del torrente Oliveto poiché presso la stazione di pompaggio, da qualche tempo mancante tra l’altro del gruppo elettrogeno, i liquami avrebbero interessato l’attiguo pozzo idrico che fornisce l’acqua all’adiacente popoloso villaggio “La Piramide”. Se ciò fosse accertato dagli Organi inquirenti si potrebbe rispondere di attentato alla salute pubblica. Anche se l’estate è finita non fa male ricordare che anni addietro molti bagnanti, tra cui numerosi abitanti del villaggio “La Piramide” sono stati colpiti da infezioni dermatologiche e gastroenteriti.
Sembrerebbe che quest’anno il Comune avrebbe ricevuto, non abbiamo conferma, dei finanziamenti per risolvere con urgenza la problematica in località Ferrina/Fornace che va avanti da anni, se così fosse non si comprende perché periodicamente si ripresenta l’inconveniente igienico sanitario. E’ superfluo evidenziare che la situazione richiede un tempestivo e risolutore intervento, non ci si può adagiare sulla prospettiva che il tutto sarà risolto con la costruzione del nuovo depuratore dell’Oliveto, di cui se ne parla da circa dieci anni, e sebbene i lavori siano iniziati non si sa se e quando finiranno .
Nel corso degli anni tali gravi situazioni sono state più volte accertate da sopralluoghi ispettivi e campionamenti e le Istituzioni preposte sono rimaste inerti così aggravando gli esiti dei disastri ambientali denunciati e con le relative ripercussioni sulla salute della popolazione, pertanto ulteriori interventi in tal senso sarebbero inutili e determinerebbero un ulteriore spreco di risorse, per tale motivo questa associazione rinnova la urgente e improcrastinabile richiesta dell’adozione dei poteri sostitutivi. La situazione ambientale è davvero preoccupante e insostenibile a Lazzaro e non si intravedono iniziative che possano fare sperare in un miglioramento, il paese è stato piano, piano trascinato in un tunnel senza alcuna via d’uscita, almeno con questa Giunta comunale.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
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