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Il Comitato Spontaneo Comunia diffonde un aggiornamento sulla vicenda della ex discarica di Comunia elencando alcune motivazioni per giustificare la contestazione al progetto.
Discarica di Comunia, gli aggiornamenti del Comitato Spontaneo Comunia
Il Comitato “ritiene essenziale l’aumento degli investimenti in Raccolta Differenziata e riciclo dei rifiuti invece di usare la finanza pubblica per l’apertura di nuove discariche di rifiuti indifferenziati;
inoltre, contesta la riapertura della discarica perché si ritiene che il sito esponga l’abitato di Lazzaro a rischi eccessivi per il pericolo di sversamenti di percolato impossibili da contenere in caso di eventi calamitosi; nonché ad un traffico pericoloso di camion da 30 tonnellate in un numero e su un tracciato che mette a rischio la sicurezza delle persone e la salubrità dell’ambiente nel pieno centro urbano di Lazzaro;
si ritiene che le prime due convocazioni della conferenza dei servizi del’ 11 aprile 2018 e del 27 giugno 2018 siano avvenute sul progetto antecedente alle prescrizioni della Struttura Tecnica di Valutazione STV; ed inoltre, che molti pareri siano stati di conseguenza resi su un documento inadeguato alla corretta valutazione. Infine, il link al progetto aggiornato alle prescrizioni della STV sia stato trasmesso solo con la convocazione della 3° CDS del 25/07/2018″.
Le richieste del Comitato Spontaneo Comunia
Il Comitato “chiede che venga dimostrato se davvero non è presente un ampliamento della planimetria della discarica con la pubblicazione di una planimetria dello stato di fatto della discarica. La chiusura della stessa per esaurimento della volumetria fa presupporre che l’area sia del tutto occupata dai rifiuti abbancati. La pubblicazione di qualsiasi successivo progetto di ampliamento della discarica esistente e la verifica della legalità dello stesso dovrebbe essere un atto dovuto;
Inoltre, chiede conferma circa la sospensione dell’esecutività del parere favorevole alla riapertura della discarica. Da fonti ufficiose, pare che uno degli enti chiamati a dare un parere al progetto abbia richiesto la sospensione del procedimento per gravi criticità del progetto. Si chiede pertanto al comune di Motta S. Giovanni e tutti gli enti chiamati a dare un parere che pubblichino gli atti in loro possesso alla fine di garantire la massima trasparenza e partecipazione e che esaminino il progetto valutando anche le osservazioni inviate via PEC dal comitato e da alcune associazioni del territorio”.
“Grave il silenzio della Città Metropolitana”
Il Comitato continua: “E’ di assoluta gravità il silenzio di un ente importante come la Città Metropolitana. E’ doveroso chiedere a quest’ente un’assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini di Motta San Giovanni; esprimendo in modo chiaro l’eventuale contrarietà o il parere positivo al progetto della ex discarica”.
Inoltre il Comitato “invita il Sindaco Metropolitano G. Falcomatà e il Vicesindaco Metropolitano Riccardo Mauro ad intraprendere un percorso informativo e partecipativo con la popolazione. Ciò attraverso l’uso di uno degli strumenti previsti dall’Art. 9 dello Statuto Metropolitano; risulta incomprensibile il silenzio dell’Assessore Regionale all’Ambiente Antonietta Rizzo. La stessa, nel settembre 2017, si esprimeva con toni trionfalistici sul caso della non approvazione del progetto di una discarica nel comune di Giammiglione (KR); pubblicizzando con enfasi la presunta “strategia discariche zero” intrapresa dalla Giunta Oliverio. Si chiede quindi all’Assessore Rizzo una posizione chiara sulla vicenda della ex discarica di Comunia. Ricordandole come anche i cittadini di Motta S. Giovanni meritano un ambiente salubre e privo di rischi”.
Conclusioni del Comitato Spontaneo Comunia
“In conclusione, ricordiamo che gli enti chiamati a rendere un parere hanno tempo fino al 24 Agosto per chiedere la sospensione del parere agendo in autotutela secondo l’Art 21-nonies della L.241/1990. Chiediamo che il Comune di Motta S. Giovanni sia il primo ente a chiedere la sospensione del parere. Ma anche di rendere pubblica la Delibera del Consiglio Comunale in cui si esprime l’unanime opposizione dell’assise cittadina al progetto e l’istituzione della Commissione Speciale Ambiente.
Prendiamo atto della convocazione della conferenza dei capigruppo a riguardo. A distanza di un mese però non è ancora pubblicato il documento della delibera; e non si conosce né il fine, né la composizione della Commissione. E’ essenziale la conversione del progetto ad un intervento di messa in sicurezza e bonifica delle aree inquinate”.
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