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Un vero e proprio successo l’iniziativa dei Rotary di Calabria e Sicilia sul tema “Uno sguardo oltre il Ponte”. Ovviamente si parla del Ponte sullo Stretto che si trova, per quanto riguarda la progettazione definitiva, in dirittura d’arrivo. In una sala affollatissima, del Grand Hotel de la Ville di Villa San Giovanni, e dopo le introduzioni di rito dei Presidenti dei Rotary di Reggio (Corrado Trombetta e Alfredo Vadalà) hanno fatto il punto dello stato dell’arte gli ing. Pietropaolo Marcheselli e Ettore Pagani dell’Eurolink (la società di progetto costituita dall’ATI guidata da Impregilo).
L’uditorio, attentissimo, è venuto a conoscenza che i tempi di deposito del progetto definitivo saranno rispettati, anzi il tutto sarà depositato, con 10 giorni di anticipo, il 20 dicembre prossimo. Già 30 componenti dei 52, necessari a definire il progetto, sono stati consegnati e i rimanenti saranno consegnati con una ritmo di almeno 1 al giorno. Nell’immane lavoro di definizione di un progetto che, chiaramente, è ‘fuori scala’, sono stati utilizzati decine e decine di tecnici che hanno realizzato ben 7000 elaborati.
Nel corso dell’esposizione è stato proiettato anche un video che permette di capire la complessità dell’opera e le difficoltà di realizzazione dinanzi alle quali non ci si è arresi, ma forti dell’apporto del ‘know out’ internazionale e anche della collaborazione dei più grandi esperti di costruzioni di ponti del mondo ci si avvia alla realizzazione vera e propria del gioiello che sarà un segmento del famoso corridoio 1 (Berlino-Palermo) e permetterà di realizzare l’Alta Capacità ferroviaria che farà uscire le estreme regioni meridionali dall’isolamento in cui si trovano rispetto al resto dell’Italia. Entro febbraio, comunque, si concluderà la valutazione della Società che trasmetterà gli elaborati alla valutazione del Cipe. Valutazione che si esprimerà entro sei mesi.
Il dibattito che ne è seguito ha messo in luce i percorsi che i ‘singoli’ Enti locali hanno intrapreso per concordare quelle che erroneamente vengono chiamate opere compensative, anziché opere connesse, complementari o necessarie acchè il Ponte che, volenti o nolenti, trasformerà il territorio su sui insiste, sia fortemente armonizzato con lo stesso. Non solo, come si è sottolineato, con un diverso e moderno assetto urbanistico dei grandi e dei piccoli centri interessati, ma anche con le urgenti infrastrutturazioni a difesa del territorio dalle calamità naturali, con il recupero delle zone interne, e con l’esaltazione turistica delle stesse.
Il Ponte, è stato detto, è anche occasione per riprendere e rilanciare una vecchia ipotesi tesa a eliminare la ferrovia dalla fascia costiera collocandola più a monte. Già l’Anas sta progettando lo spostamento del tratto finale dell’A3, così come chiesto dall’allora Sindaco di Reggio, Scopelliti, per lasciare l’attuale percorso al traffico locale ed ottenere un nuovo accesso a Reggio con una seconda circonvallazione che diverrebbe il primo segmento della nuova 106. Perché, ci si è chiesto, non procedere anche alla progettazione del nuovo tracciato delle Ferrovie?
Ma tutto dipende da come ci si organizza nel rapporto con la Società Stretto di Messina. Procedere, com’è avvenuto finora, separatamente, permetterà ad alcune realtà di ottenere grandi ricadute infrastrutturali (basti pensare alle opere concordate con il Comune di Messina) ma ad ignorarne altre. Da più parti si è chiesto che ci sia un tavolo di concertazione la cui realizzazione, come è naturale, dovrà essere assunta dalla Regione Calabria che dovrà farsi carico di coordinare Reggio, Villa, Scilla, Campo Calabro e il loro entroterra.
Se parte la suddetta ipotesi gli animatori dell’incontro di Lunedì, organizzato al Grand Hotel, possono sentirsi soddisfatti, a partire dall’animatore principale ch’è stato il dott. Alberto Porcelli. Il Comitato ‘Ponte Subito’, comunque, eserciterà ogni possibile pungolo per far superare i ritardi accumulati e poter procedere da protagonisti e non da semplici spettatori.
Comitato ‘PONTE SUBITO’
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