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La formidabile riuscita dell’iniziativa dei Rotary dell’Area dello Stretto, tenutasi al Grand Hotel de la Ville di Villa San Giovanni, ha consentito di apprendere, dalla viva voce di alcuni progettisti dell’Eurolink, che il taglio del nastro del progetto definitivo del Ponte, con la consegna degli elaborati, avverrà entro 20 giorni, e ha anche potuto registrare una forte spinta a richiedere la realizzazione di opere connesse.
Sarebbe delittuoso, è stato infatti sottolineato, non cogliere l’occasione che viene offerta dalla costruzione di una grande opera quale sarà il Ponte sullo Stretto, senza ragionare, proporre ed ottenere quegli interventi di ‘amalgama’ dello stesso Ponte con il territorio su cui esso insisterà. In questa direzione si sono espressi i Sindaci presenti, i Consiglieri Regionali Fedele e Nucera, e quasi tutti gli intervenuti dai dirigenti dei Rotary, a operatori turistici, a politici di vecchio e nuovo impegno.
Il dibattito in definitiva non si è concentrato sul tradizionale e ormai stucchevole “Ponte si, ponte no”, ma è andato ‘oltre’ così come recitava il tema del convegno con il suo “Uno sguardo oltre il Ponte”, soffermandosi sui meccanismi di reperimento ed addestramento della mano d’opera che sarà composta certamente da ingegneri, architetti, geometri, ma anche di ferraioli, carpentieri, operai specializzati dell’edilizia, e poi sulle necessarie ed urgenti ricadute operative sul territorio per ottenere un vero salto di qualità in ambedue le coste. Non solo, quindi, costruzione, ma difesa del suolo e adattamento delle infrastrutture alla nuova realtà.
Realizzare 40 kilometri di viadotti e gallerie, queste soprattutto nel versante calabrese, pone forti esigenze di difendere il territorio e riadattarlo alle nuove esigenze senza penalizzare centri urbani, comunità e popolazioni in genere. L’Eurolink ha parlato di villaggi per ospitare la mano d’opera, almeno quella reperita oltre i 30 km. dal cantiere. Ciò soprattutto perché l’attività lavorativa si svilupperà su tre turni per 7 giorni la settimana senza soluzione di continuità. E i villaggi realizzati saranno poi ceduti agli Enti locali per gli usi che si crederà opportuno attuare. Queste opere non potranno essere un pugno nello stomaco ma dovranno essere compatibili con le esigenze delle comunità interessate.
Il convegno è stato concluso, da par suo, dal prof. Massimiliano Ferrara nella sua veste di Presidente del Rotary Reggio Sud, che non solo ha raccolto le spinte emerse dal dibattito e ha invitato a costruire da subito il tavolo di concertazione tra gli Enti interessati sotto la guida della Regione, ma ha lanciato l’idea di borse di studio per giovani universitari che vogliono cimentarsi con le esigenze delle opere connesse al Ponte e ipotizzare il nuovo disegno del territorio interessato.
Ma il professore della Mediterranea di Reggio Calabria non si è fermato a questo ma ha chiesto che, a fianco delle borse di studio finanziate dalle Regioni ci siano anche quelle finanziate dall’Eurolink, la società di progetto impegnata dall’Associazione Temporanea d’Imprese (ATI) a predisporre il progetto definitivo del Ponte. Esso infatti sarebbe monco se non venisse accompagnato dalla realizzazione di opere connesse e necessarie al territorio per la sua difesa e la sua esaltazione.
E’ un tentativo, quello proposto dal prof. Ferrara, di stimolare la fantasia e l’inventiva di studenti e ricercatori, e sicuramente non sarà lasciato cadere.
Comitato “Ponte Subito”
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