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Riceviamo e pubblichiamo:
Come si può dire a un cittadino di osservare le leggi, se i primi a non osservarle sono alcune Istituzione dello Stato. Dal verbale di deliberazione della Giunta comunale dello scorso mese di febbraio risulta che il Comune di Motta SG ha violato per l’esercizio finanziario 2012, gli obblighi del patto di stabilità interno, per una differenza tra l’obiettivo programmatico annuale e quello finanziario netto pari a euro 656.000,00. Ciò sarebbe avvenuto perché la Regione Calabria, in adempimento della convenzione stipulata con il Comune di Motta SG in data 9.8.2010, avente ad oggetto finanziamento della realizzazione del nuovo depuratore in località Oliveto, ha provveduto a trasferire l’anticipazione del 30%, del costo dell’intervento, per un ammontare di euro 793.800,00, con notevole ritardo ed ha provocato al Comune di Motta SG lo “sforamento” del patto di stabilità interno, con correlate conseguenze dannose di varia natura previste ex lege per il caso in specie. In merito l’Amministrazione comunale ha dato incarico all’illustre avv. Prof. Michele Salazar di procedere all’azione risarcitoria nei confronti della Regione Calabria. Con i soldi dei cittadini tutto si può fare. Leggendo la Bozza schema di convenzione allegata al verbale di deliberazione del 6.8.2010 della giunta comunale, in nostro possesso, si legge che l’anticipazione delle risorse da parte della regione sarebbe dovuta avvenire a condizione che il progetto esecutivo presentato dal Comune fosse corredato di tutti i pareri, nulla-osta, concessioni, licenze, assensi, autorizzazioni ecc.. e che i lavori avrebbero dovuto essere perentoriamente appaltati entro e non oltre il 30.6.2009, pena il disimpegno automatico delle risorse. Ed ancora, la convenzione decorre dalla data di sottoscrizione della stessa, 9 agosto 2010, e termina con il completamento dell’intervento previsto entro 12 mesi dalla data di sottoscrizione del citato atto. Il termine ivi indicato poteva essere prorogato solo ed esclusivamente per motivi di forza maggiore debitamente documentati.
Orbene risulta che i lavori sarebbero stati appaltati con determinazione dirigenziale del 16/12/2011. Non è dato sapere se la convenzione sia stata prorogata. Il progetto non sarebbe corredato di tutte le autorizzazioni. Infatti Rete Ferroviaria Italiana ci ha recentemente comunicato che il Comune di Motta SG ha presentato in data 9.11.2012 istanza per la realizzazione delle opere in località Oliveto ricadenti nella fascia di rispetto ferroviario. Ad oggi l’iter non è stato perfezionato, tant’è che soltanto lo scorso 11 aprile il Comune ha impegnato le somme – deposito cauzionale-necessarie per la stipula della convenzione. La situazione è ingarbugliata perché, come più volte da noi scritto e riscritto non risultano rilasciate autorizzazioni o pareri per le opere in località San Vincenzo di Lazzaro ricadenti anch’esse nella fascia di rispetto delle ferrovie e nel demanio fluviale. Né in sede di conferenza di servizi gli altri Enti si sono determinati in merito. Nonostante la mancanza delle autorizzazioni il Comune ha iniziato e completato i lavori, o almeno parte di essi, ricadenti nella fascia di rispetto delle ferrovie senza ottemperare per quelli in località Oliveto, a quanto prescritto da RFI in sede di conferenza di servizi. Perciò prima che RFI rilasci le autorizzazioni “de quo” sarebbe necessario SANARE, se previsto dalla normativa vigente, le opere abusive. In data odierna 18 aprile 2013 abbiamo esercitato il diritto di accesso agli atti presso RFI accertando che non risulta nel fascicolo altra documentazione oltre alla sopra citata richiesta del Comune di Motta SG del 9.11.2012.
Quanto previsto dalla Bozza schema di convenzione è chiaro. Meno chiaro appare però quanto afferma il Dipartimento politiche dell’ambiente della regione Calabria, in una nota dello scorso 27.03.2013 diretta al Prefetto di Reggio Calabria e a questa associazione. ovvero, omissis…….”è stato acquisito verbale di cantierabilità dell’opera reso dal responsabile del procedimento del Comune di Motta SG, attestante il permanere di tutte le condizioni che consentono l’immediata esecuzione dei lavori”. Al riguardo il predetto Dipartimento avrebbe dovuto verificare se il progetto fosse effettivamente corredato da tutte le autorizzazioni ed in mancanza procedere al fermo dei lavori. In conclusione mi domando se sono stati già spesati i 2.646.000,00 euro che avrebbero dovuto coprire le opere previste nella prima fase dell’intervento. Perché è stato omesso di verificare quanto insistentemente rappresentato sin dal 2006 dal comitato “torrente Oliveto”.
Vincenzo CREA
Referente unico dell’ANCADIC Onlus
Responsabile e coordinatore del territorio nazionale
Area di interesse tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico
e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”
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