Come scoraggiare i cittadini a visitare i Bronzi di Riace

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Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile redazione ci tengo a far sapere al popolo reggino che ancora non si é recato a far visita ai Bronzi di Riace in questi giorni che é meglio che vadano a visitarli solo se, e quando, avranno una buona mezza giornata di tempo libero. Sempre se all’ingresso non ci saranno persone in fila, perché in quel caso, non basterà mezza giornata. Per entrare nel merito, oggi, primo gennaio 2014, passando dal museo e notando l’assenza di persone in fila, ho approfittato per entrare a fare una visita ai bronzi restaurati.

Entrando all’ingresso, dopo aver pagato il biglietto, mi accodo in fila davanti ad un cinquantina di persone che erano posizionate di fronte ad una stanza bunker con vetro trasparente dove all’interno vi erano una ventina di persone intente a guardare dei monitor dove probabilmente veniva trasmessa la cronostoria, sicuramente interessante, dei bronzi, dal ritrovamento fino ad oggi. Nulla di preoccupante fin quì se questa anticamera non fosse obbligatoria e  non avesse la durata di 25 minuti circa.

Dopodichè, queste persone dopo aver gustato tutto il programma culturale in piedi, per 25 minuti, venivano fatti accomodare in un’altra anticamera adiacente, lasciandoli in attesa per altri 10-15- minuti, il tempo necessario affinché il flusso di persone presenti già nella sala dei Bronzi potessero man mano defluire verso l’esterno. Ora mi chiedo, facendo un veloce calcolo matematico, se una persona si dovesse trovare in fila come i giorni passati, verso un centesimo posto, che é’ un numero insignificante per chi visita spesso musei di una certa rilevanza, ciò significherebbe che, dato che ogni 20 persone c’é nun attesa di 20 piu’ 15 minuti  che fanno 35 minuti, per arrivare al centesimo posto occorrerebbero 175 minuti, cioe’ quasi  3 ore.

Naturalmente non sono mancate le proteste di molti visitatori, tra cui qualche anziana signora con problemi di deambulazione, qualche altra con problemi di caustrofobia, una signora in stato di gravidanza, e altre ancora che come me pensavano di poter fare una visita veloce e invece si sono ritrovati incastrati in percorsi obbligatori.Alcuni di questi hanno chiesto di poter rinunciare alla visita e che gli venisse rimborsato il biglietto , richiesta che naturalmente gli e’ stata negata dicendo che c’erano le indicazioni all’ingresso, che pero’ guardacaso non le ha notate nessuno.Non oso immagginare le polemiche e le proteste che ci saranno state nei giorni scorsi quando vi erano centinaia di persone in fila.

Questa mia nota non vuole essere polemica ma non capisco come chi di competenza non abbia pensato che sarebbe stato meglio dare la possibilita’ di scelta,come avvienne in tutti i musei nazionali e non, di gustarsi  quel film in piedi per 25 minuti, o di entrare direttamente nella sala dei bronzi dopo magari aver fatto gia’ una fila di 2-3 ore?  I dati hanno parlato di circa 1000 presenze nei giorni passati nelle 15 ore giornaliere, non si sarebbero raddoppiate di sicuro se l’ingresso(per giunta gratuito) fosse stato piu’ fluido evitando quanto detto prima, o meglio studiando un’altra soluzione per far gustare il filmato culturale ai visitatori?

Un Cittadino

PRECISAZIONE: La redazione di Ntacalabria.it ha provveduto a pubblicare la lettera di un cittadino (non è stato riportato il nome per evitare ulteriori allarmismi ed “attacchi”) per un’informazione libera, dove ognuno é cittadino é libero di esprimere il proprio pensiero. Questa lettera, pubblicata in seguito anche da altre testate on lin, ha innescato varie polemiche sul web. Tuttavia, ci preme precisare, l’interno non era quello di screditare il “ritorno” dei Bronzi di Riace nel Museo di Reggio Calabria in attesa che l’intera struttura nei prossimi mesi ritorna a risplendere in toto con l’allestimento delle altre opere presenti all’interno.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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