Collegamenti sullo Stretto: la mortificazione di due città

Metromare

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di Paola Libro

Un ulteriore colpo di grazia si abbatte sulla città peloritana, già sull’orlo del baratro, con l’eliminazione del collegamenti marittimi tra Messina e Reggio Calabria che lasceranno isolate, già da sabato, le due città dal resto della penisola a discapito, ancora una volta dei cittadini, dei numerosi pendolari che quotidianamente attraversano lo stretto per esigenze lavorative e  di studio.

Il nuovo appalto, in vigore da domani, è stato affidato per sei mesi alla Compagnia “Navigazione Libera del Golfo” della famiglia sorrentina Aponte, la quale da ottanta anni effettua collegamenti tra Napoli, l’isola di capri, la penisola sorrentina, la costa amalfitana, e in adriatico con le isole Tremiti. Parla chiaro, quindi, il cambio  di guardia:  fuori dal collegamento veloce la “Bluferries”, società di Rfi, a favore della compagnia privata NLG per l’offerta  economicamente più vantaggiosa, pari a 970 mila euro, presentata al Ministero dei Trasporti. E con il cambio di guardia sono previsti anche quelli di gestione e del personale: arriverà da Napoli solo un mezzo della compagnia, il “Napoli Jet”, in grado di ospitare fino a 400 passeggeri, a far la spola tra Messina e Villa San Giovanni. Un solo mezzo, quindi, a disposizione per centinaia di pendolari che quotidianamente attraversano lo stretto: sarà sufficiente? “Nlg ha accettato di fornire il servizio ai costi ridottissimi imposti dal Ministero e c’è da giurare – dichiarano dal sindacato Orsa di Messina – che la corsa alla compressione dei costi non ricadrà sul profitto privato dell’armatore aggiudicatario, ma anche questa volta saremo costretti a registrare tagli al costo del lavoro e calo della qualità del servizio”.

Nessun collegamento, invece, tra il capoluogo siciliano e la città metropolitana: si profila già, dal prossimo sabato, aria di disagi. La tratta con Reggio è stata giudicata improduttiva dagli armatori privati che hanno disertato la gara – proseguono dall’Orsa – e il Ministero non ha fatto nulla per garantire il collegamento”.

“Sarebbe una follia se si arrivasse alla cancellazione del servizio di collegamento tra Messina e Reggio Calabria –  tuona indignato Lillo Oceanosegretario generale della CGIL di Messina. Saremmo di fronte all’ennesimo atto di discriminazione del Governo centrale nei confronti del Mezzogiorno e dell’area dello Stretto; l’ennesimo taglio alla mobilità delle persone, la mortificazione di due città, due province e delle rispettive popolazioni. La cancellazione della tratta – argomenta il sindacalista – oltre alle drammatiche conseguenze occupazionali, lascerebbe senza servizio e senza alternativa alcuna moltissime persone che vivendo da una parte dello Stretto, studiano, lavorano, fruiscono di servizi pubblici e privati sull’altra sponda, avrebbe ripercussioni gravissime sulla già fragile economia dell’areaSono moltissimi, i pendolari e i viaggiatori che devono muoversi tutti i giorni tra le due rive. Tutto ciò equivarrebbe alla negazione della continuità territoriale prevista dalla legge. Inoltre, con la soppressione del servizio di collegamento veloce si determinerebbe l’assenza di qualsiasi collegamento tra Messina e l’Aeroporto di Reggio Calabria, e dopo la drastica riduzione dei treni a lunga percorrenza, avremmo una condizione di quasi isolamento della città di Messina dal resto dell’Italia. Per queste ragioni – conclude Oceano – chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di assicurare la continuità del servizio e il suo rafforzamento e chiediamo al Governo regionale e all’amministrazione comunale di associarsi a questa richiesta esercitando le necessarie pressioni nei confronti del Governo nazionale”.

Tuttavia, sembrerebbe che i pendolari diretti da Messina a Reggio, e viceversa, dovrebbero usufruire dell’aliscafo fino a Villa San Giovanni e da lì prendere un ulteriore mezzo nautico per Reggio Calabria, impiegando un tempo di percorrenza molto maggiore.

Situazione critica anche per i lavoratori della Bluferries che non saranno assorbiti dalla nuova gestione.”I lavoratori messinesi possono mettersi l’anima in pace –  dichiarano dall’Orsa  -. Nell’appalto confezionato dal Ministero non era prevista alcuna clausola per la tutela del loro posto di lavoro – prosegue il sindacato nella nota stampa  –  e l’armatore subentrante ha già annunciato che nessun lavoratore del consorzio uscente sarà impiegato nell’appalto, pertanto, restano senza lavoro tutti gli equipaggi che armavano i 5 mezzi veloci dell’ex consorzio Metromare e tutto l’indotto, compresi gli addetti alle pulizie della Nettuno Multiservizi e il personale adibito all’accoglienza dei passeggeri e alle biglietterie, un altro colpo basso all’occupazione con oltre 100 famiglie messinesi rimaste senza reddito”.

 

Intanto,oltre alle reazioni unanimi di sindacati, Sogas, Camere di Commercio di Messina e Reggio, gli Assessori Regionali ai Trasporti di Sicilia e Calabria, Nino Bartolotta e Luigi Fedele, sono già volati a Roma per scongiurare questo disagio e proporre la gestione della tratta Messina-Reggio alla Bluferries in modo che le due compagnie possano coprire i servizi, in contemporanea, nei prossimi mesi e scongiurare il rischio occupazionale.

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