Claudio Cordova, inchiesta “Terra Venduta”

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“La cosa che più colpisce è che stiamo parlando della salute delle persone e l’argomento sembra non interessare a tanta gente. Bisogna accendere l’attenzione perché qui si sta parlando di gente che muore”. E’ questo il monito lanciato da Claudio Cordova durante la presentazione del suo libro Terra venduta – Così uccidono la Calabria – Viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni” avvenuta nei giorni scorsi a San Lorenzo Marina. L’evento, organizzato dall’Associazione Laurentianum, gode del Patrocinio morale del Forum Nazionale dei Giovani e si avvale della prestigiosa prefazione del magistrato Ferdinando Imposimato,

. Durante la serata il giovane giornalista ha tracciato uno spaccato sui tanti segreti, alcuni nascosti sotto terra o nei fondali marini, che vedono la Calabria come una “zona di smercio” di affari illeciti che non hanno fatto altro che creare seri problemi di salute alla cittadinanza ed i cuoi risvolti si ritrovano anche a distanza di tempo.

Claudio Cordova ha parlato della “poca voglia che ha riscontrato di parlare di questi traffici che in molti casi sono noti, ma che non vengono svelati del tutto”. Chiaro il riferimento al torrente Oliva, alle presunti navi affondante, ai tanti rifiuti tossici dissotterrati, all’inchiesta Leucopetra, per citare alcuni, le cui vicende sono state ricostruite all’interno del libro corredati anche da molte foto che rendono ancora più l’idea di un mistero che in molti sembrano non voler svelare.

Uno degli obiettivi del libro è quello di “tentare di mettere in collegamento, a volte la certezza non si può avere e bisogna affidarsi alla logica, – dichiara Cordova – i dati delle incidenze patologiche con le presenze di scorie presenti su tutto il territorio, soprattutto quello Calabrese”.

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Author: Francesco Iriti

Storico Direttore di www.ntacalabria.it, ed ideatore insieme a Nino Pansera della testata ntacalabria.it, E' giornalista pubblicista dal 2008. Vive in Irlanda da circa 10 anni come Digital Marketing Manager, ma porta avanti il giornale con l'aiuto di vari collaboratori che hanno sposato il progetto di Ntacalabria.

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