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Proprio di recente, in rappresentanza dell’Amministrazione Provinciale, guidata dal Presidente Giuseppe Raffa, e nella qualità di consigliere di maggioranza ho portato il mio contributo in occasione di un’importante iniziativa svoltasi presso la sala di Via del Fortino, a Melito Porto Salvo ed avente ad oggetto la costituenda “Città metropolitana”. Durante l’assise, che si avvalsa della preziosa presenza di Enzo Tromba, sono stati sviscerati molti e fondamentali argomenti inerenti la necessità di un condivisione di quel percorso che porterà alla nascita di questo nuovo ente.
La CittàMetropolitanaè un ente amministrativo introdotto per la prima volta dalla legge 142/90 ed espressamente previsto dall’art. 114 della Costituzione a seguito della riforma del titolo V della Costituzione avvenuta nel 2001. Inizialmente erano state individuate solo 9 aree da considerarsi metropolitane secondo la legge ordinaria (Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari), oltre ad altre 5 per le Regioni a statuto speciale (Palermo, Catania, Trieste, Cagliari e Messina). Ad esse, all’ultimo, con la legge 42/2009, si è aggiunta anche la città di Reggio Calabria.
Tuttavia, con l’azione del Governo Monti, il settore delle autonomie locali, in particolare Province e Città Metropolitane, ha subito, nell’ottica dei drastici tagli, uno stravolgimento a dir poco discutibile e privo di logica. Le cesoie di Monti hanno portato, con il decreto legge sulla c.d. “Spending Review” (D.L. 95 del 6 luglio 2012), alla soppressione parziale o accorpamento (riordino delle province dopo l’ultimo emendamento del 31/07/2012) delle province e la trasformazione di alcune di esse in città metropolitane. A tal fine attendiamo con trepidazione la pronuncia della Corte Costituzionale, con la speranza che un tratto di penna non sia legittimato a cancellare organi previsti, a pieno titolo, dalla nostra Carta dei Diritti.
Il dibattito di Melito, per puro caso, è giunto proprio il giorno successivo all’emendamento che, in Senato, ha modificato il decreto che disciplina l’istituzione della Città Metropolitana. Viene prevista, infatti, l’introduzione della Conferenza metropolitana, senza costi aggiuntivi, della quale fanno parte i sindaci dei comuni del territorio della città metropolitana nonché il Presidente della Provincia, con il compito di elaborare e deliberare lo statuto della città metropolitana entro il31 ottobre2013, amaggioranza dei due terzi dei componenti della Conferenza e, comunque, con il voto favorevole del sindaco del comune capoluogo e del presidente della Provincia. Viene modificato il sistema elettivo del consiglio metropolitano. Questo sarà composto dagli eletti tra i sindaci ed i consiglieri comunali dei comuni ricompresi nel territorio da un collegio formato dai medesimi che deve eleggere i componenti del consiglio metropolitano, con il meccanismo previsto per l’elezione del consiglio provinciale così come modificato oppure a norma del T.U 267/2000.
Alla luce di ciò vi sono almeno due aspetti che meritano una riflessione. Il primo riguarda la rappresentanza, all’interno del Consiglio Metropolitano, dei vari territori in quanto alcuni rischiano di essere decisamente marginalizzati rispetto ad altri. Sarebbe opportuno, per far sì che tutte le aree siano equamente rappresentate e senza penalizzare quelle demograficamente deboli, che il territorio sia suddiviso per aree omogenee e che ognuna di queste sia legittimata ad esprimere un rappresentante. A tal fine, mi impegnerò a portare all’ordine del giorno del Consiglio Provinciale la promozione di uno studio di alto profilo per analizzare le possibili soluzioni a questa probabile aporia sistemica.
L’altro aspetto da cogliere riguarda il sistema dei trasporti, una delle deleghe più importanti che avrà in manola CittàMetropolitana.Già dal 2002, la legge34 hatrasferito le deleghe ai trasporti in capo alle Province cosa, però, che, in concreto, non è mai avvenuta. Tale criticità può diventare un grande vantaggio se, in sinergia tra i vari enti, si lavora affinché proprio a livello provinciale si creino una serie di servizi omogenei, una rete di trasporti integrata ed una rete infrastrutturale omogenea in grado di far sentire tutta la provincia un vero e proprio hinterland della città di Reggio Calabria.
Proprio per questi motivi urge, da subito, il conferimento delle deleghe da parte della Regione nelle materie che dovranno essere di competenza esclusiva della futura Città Metropolitana, trasporti in primis.
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