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Nei locali della sala biblioteca del Palazzo della Provincia di Reggio Calabria si è svolto, promosso dal CIS della Calabria il secondo incontro del percorso “Quattro passi … nel mondo antico”, curato dalla prof.ssa Maria Quattrone, dedicato al tema “L’intellettuale e il potere. Teocrito e i sovrani: le astuzie di un poeta di corte”. Dopo i saluti da parte di Rosita Loreley Borruto, presidente del Cis Calabria, che ha ringraziato l’Amministrazione dell’ospitalità e illustrato le attività del sodalizio, e una breve introduzione della prof.ssa Quattrone sulle ragioni del percorso e la presenza dei classici nella realtà moderna, ha preso la parola in qualità di relatrice la prof.ssa Annaida Cammarata, già docente di Latino e Greco presso il Liceo Classico “T. Campanella”. Teocrito è insigne poeta dell’età ellenistica, noto al grande pubblico per i suoi carmi, pregevoli per grazia e levità di tocco, di contenuto agreste e pastorale. Ma l’attenzione della prof.ssa Cammarata non si è rivolta tanto alle opere di contenuto bucolico, bensì agli Encomi. Ella ha svolto, in particolare, una serie di interessanti considerazioni sulla posizione generalmente difficile di un poeta che vuole mantenere a corte libertà d’ispirazione e d’espressione e ad un tempo ingraziarsi i sovrani, detentori di un potere assoluto e desiderosi di giudizi e apprezzamenti positivi. Tracciato un puntuale excursus storico volto ad evidenziare i caratteri di volta in volta mutevoli assunti dall’intellettuale in rapporto al potere, la relatrice si è soffermata sulla civiltà alessandrina d’età ellenistica in cui visse Teocrito, sulle caratteristiche del pubblico a corte e sul regime dei Tolomei, sovrani tirannici e addirittura desiderosi di divinizzazione in vita. Teocrito, da abile e accorto poeta, ricorre con successo ad alcuni accomodamenti, a qualche “astuzia”, ovviamente di natura retorica e stilistica, per conciliare la propria duplice esigenza, da un lato comporre una poesia “bella”, dall’altro celebrare sovrani dispotici, ma mecenati e suoi protettori. Per illustrare gli éscamotages cui fa ricorso Teocrito la prof.ssa Cammarata ha preso in esame un precedente encomio teocriteo, quello per il re Ierone II di Siracusa, in cui l’autore, ancora poco conosciuto e in cerca di un generoso mecenate, esprime il suo rammarico per le sorti della poesia, poco considerata e scarsamente remunerata. La prof.ssa Cammarata, infine, letti metricamente alcuni brani dell’Encomio del re Tolomeo II Filadelfo , ha illustrato perifrasi, miti, allegorie cui l’autore fa ricorso per velare comportamenti non sempre accattivanti del sovrano e per realizzare, ancora una volta, una poesia celebrativa, rispettosa, comunque, della libertà d’ispirazione e dei canoni poetici alessandrini. Ancora una volta Teocrito si rivela intellettuale di corte e mediatore del consenso , grazie al quale vuol contribuire a costruire un’opinione pubblica favorevole ai Tolomei. La relazione è stata accompagnata dalla proiezione di un video elegante e articolato, che ha proposto significative immagini di riferimento, ed è stata arricchita anche dalla recitazione di alcuni brani in traduzione con sottofondo musicale a cura dell’attore Giovanni Dispenza della Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. La serata si è conclusa con il significativo intervento del giornalista Aldo Varano che ha affrontato acutamente il problema del rapporto tra potere e cultura , si è soffermato a tratteggiare come oggi il mondo dell’informazione sia cambiato grazie alla ricchezza degli strumenti tecnologici e alla varietà/complessità dei media, evidenziando, infine , come sia estremamente viva e attuale la problematica relativa all’identità, al ruolo e alla funzione dell’intellettuale .
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