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Negli accoglienti locali del Chiostro di San Giorgio al Corso ha avuto luogo il secondo incontro del percorso “Quattro passi … nel mondo antico”, dedicato al Simposio di Platone e al film “Il banchetto” di Marco Ferreri, promosso dal Cis della Calabria e curato dalla prof. Maria Quattrone. Dopo un breve saluto agli intervenuti da parte di Loreley Rosita Borruto, presidente dell’Associazione, che ha illustrato le attività del sodalizio programmate per il mese di febbraio ha preso la parola in qualità di relatrice la prof. Maria Quattrone, già dirigente del Liceo Classico “T. Campanella” di Reggio Calabria che dopo brevi cenni biografici su Platone , ne ha illustrato una delle opere più note Il Simposio. La scena si svolge ad Atene in casa di Agatone che desidera celebrare con gli amici Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane e Socrate la vittoria riportata nell’agone tragico del 416 a C.
Tutti devono bere a piacimento ma con moderazione e ciascuno dovrà tenere – su proposta di Erissimaco – l’elogio di Eros. A turno i commensali si soffermano sulla qualità del dio che di volta in volta viene esaltato ora come dio dell’amore e della bellezza, fonte di ogni felicità tra gli uomini, ora come il più bello, il più leggiadro, il più tenero, il più giovane tra gli dei. Per il medico Erissimaco Eros investe come dimensione cosmica e universale tutti gli esseri viventi e rappresenta la forza primigenia della natura, mentre Pausania affronta il tema abbastanza dibattuto tra le classi colte dell’Atene dell’epoca cioè se sia lecito e bello per un giovanetto offrire i suoi favori e la sua giovinezza all’amante adulto. E Pausania afferma che è lecito e non censurabile se tra amante e amato si instaura un rapporto educativo, se cioè l’amato rivolge le sue grazie ad un uomo probo, il cui esempio e i cui discorsi sono capaci di renderlo migliore e di indirizzarlo sulla via della virtù. A differenza di tutti gli altri convitati che si soffermano sugli attributi del dio, nell’intervenire Socrate dichiara che parlerà secondo la verità e si sofferma in primo luogo sulla natura e l’essenza di Eros. E lo fa ricorrendo ad una figura emblematica, Diotima, sacerdotessa di Mantinea, da cui è stato ammaestrato nei misteri d’amore. Amore – sostiene Socrate – è desiderio di ciò di cui si avverte la mancanza, quindi eros è amore del bello e del buono, ma di per sé egli non è né bello né buono, non è un dio, ma un essere intermedio, un demone che permea e investe tutta quanta la realtà. L’iniziazione ai misteri d’amore – sostiene Diotima – avviene per gradi sicché l’uomo opportunamente guidato deve saper passare dall’amore di un corpo bello all’amore dei corpi belli, quindi all’amore delle anime belle, delle belle attività umane e delle leggi. Proseguendo nella procedura d’iniziazione si arriverà all’amore della bellezza della conoscenza e della filosofia e da ultimo alla contemplazione e fruizione del Bello in sé che rappresenta il momento più alto della vita di un uomo. Una rivisitazione originale del Simposio di Platone è rappresentata dal film del regista Marco Ferreri “Il banchetto”, realizzato in primis per la televisione francese che si avvale della magistrale interpretazione di Irene Papas nei panni della sacerdotessa di Mantinea, Diotima. Il film si dipana tutto sui misteri d’amore, sull’amore come forza originaria che spinge alla conoscenza, alla filosofia e alla contemplazione del Bello e del Bene. La relazione e il video sono stati arricchiti da un animato e partecipato dibattito, da cui sono emerse ulteriori riflessioni e approfondimenti sul tema dell’amore cui è dedicato il Simposio e su altri temi collaterali quali l’amore omosessuale, la pederastia, il mito di Poros (Espediente) e Penia (Povertà), il mito dell’androgino etc.
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