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Lunedì 9, alle ore 17.30, nella sala conferenze della libreria Culture, il Centro Internazionale Scrittori della Calabria promuove un incontro sulla poesia filosofica di Tommaso Campanella. Dopo una breve introduzione della prof.ssa Paola Radici Colace, Ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina, Presidente Onorario del CIS della Calabria, relazionerà il dott. Vincenzo Tavernese, filosofo. Poesie scelte saranno lette dall’attore Antonio Marino, Teatro dei Semplici.Tommaso Campanella, nato nel 1568 a Stilo, in Calabria, entrò nell’Ordine dei Domenicani. Tra il 1592 e il 1597 fu sottoposto a quattro processi per eresia. Nell’estate del 1599 organizzò una rivoltache avrebbe dovuto liberare la Calabria dal dominio spagnolo. Arrestato, torturato, si finse pazzo scampando, così, alla pena di morte. In carcere, a Napoli, durante la prigionia scrisse le sue opere più importanti “La Monarchia di Spagna” (1600), “Aforismi Politici” (1601), “Atheismustriumphatus” (1605 – 1607), “Quod reminiscetur” (1606), “Metaphysica” (1609 – 1623), “Theologia” (1613 – 1624) e “La città del Sole” (1602) con la quale vagheggiava l’instaurazione di una felice e pacifica repubblica universale retta su principi di giustizia naturale. Liberato nel 1626 dagli spagnoli, fu fatto nuovamente imprigionare, per tre anni, dal Nunzio apostolico. Dal 1634 fino alla morte, avvenuta nel 1639, visse a Parigi.
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