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Nuovi casi di malasanità continuano a verificarsi sul territorio calabrese, confermando ancora di più i fatto che il diritto alla salute è quasi un optional. Una sanità che collassa ed è il Sud del Paese a risentire maggiormente della drammatica situazione. “Tra le regioni più in crisi c’è la Calabria.
Secondo posto per denunce per malasanità, 107 su 570 – secondo la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in ambito sanitario – 87 i decessi. Più di un medico, o personale sanitario, per paziente ricoverato – 4.240 su 3821 – ma insufficiente rispetto dei LEA. A tal proposito, i punteggi assegnati dal Ministero della Salute alle Regioni collocano la Calabria al penultimo posto, seguita dalla Campania.
L’anno precedente, la Regione era terzultima, dopo Puglia e Campania.” In questi ultimi giorni si sta assistendo ad un caso particolare che contribuisce ad aumentare i “Viaggi della speranza” dal Sud al Nord, in cerca di fortuna per la propria salute. È quello che sta succedendo presso l’ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena.
È proprio qui che qualche giorno fa è avvenuta la chiusura del reparto di endoscopia gastrica essenziale per gli interventi urgenti e soprattutto perché previsto dal nuovo piano regionale per gli ospedali di primo livello. Già si sono verificati alcuni casi in cui i pazienti, dopo essersi recati presso l’unità ospedaliera citata, sono strati costretti ad “approdare” a Reggio Calabria o al Nord.
Pertanto l’associazione Codici Calabria, Centro per i Diritti del Cittadino, chiede all’ASP e alla Regione un intervento immediato per risolvere la situazione attuale che potrebbe, un giorno, costare la vita a tanti cittadini. Il Segretario Regionale, Giuseppe Salamone, con rammarico afferma:« La situazione sta diventando insostenibile; il diritto alla salute è quasi un optional. I cittadini si rivolgono a noi per chiedere aiuto dopo aver vissuto in prima persona la malpractice medica. Tutti devono avere il diritto di essere curati nella regione di appartenenza senza “emigrare” altrove».
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1 thought on “Chiude reparto di endoscopia gastrica, Associazione Codici chiede spiegazioni”