CGIL: “Soffia la bufera in alcuni Comuni della Piana”

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Negli ultimi mesi abbiamo affrontato con forza alcuni temi importanti del Servizio Sanitario Pubblico e i suoi  tragici effetti negativi e clientelari, attuati in netto contrasto con i principi di buona amministrazione e di politiche volte alla garanzia del diritto alla salute. Sindacare sui diritti negati al popolo della Piana è un nostro dovere e, a breve, siamo pronti  a riprendere tali problematiche con un’iniziativa nazionale, di tutta la CGIL, sulla garanzia della Legalità negli Enti Pubblici.

Quello che accade sistematicamente in molte amministrazioni pubbliche, tantissime sciolte per infiltrazioni mafiose, interessate da commissioni di accesso, monitorate dalle forze dell’ordine, non può finire soltanto come un problema della Magistratura ma, deve interessare soprattutto i cittadini che sperano in un futuro migliore. Insomma il vedere cadere a pezzi le amministrazioni elette democraticamente è semplicemente il sinonimo di una cultura miope e assente sui temi fondamentali del normale vivere civile. Siamo fermamente convinti della necessità d’intervento e di messa in rete di tutte le persone perbene, oneste e laboriose, per superare questa buia fase che soffoca un possibile futuro dell’intero Mezzogiorno.

Ritornando alle pubbliche amministrazioni e, in particolare ad alcuni comuni della Piana, dopo aver preso atto di strane decisioni di primi cittadini, la F.P. CGIL, ha voluto approfondire e capire le ragioni di fondo di atti difformi, sia ai principi del buon amministrare, sia a quelle legate all’appartenenza politica di chi amministra (senza distinzione di colore). I cattivi esempi li abbiamo registrati in tre comuni: San Giorgio Morgeto, Cittanova e S. Pietro di Caridà. Nel comune di S. Giorgio Morgeto, il cambio d’amministrazione a portato a determinazioni politico-amministrative centrate sull’accanimento denigratorio e demansionamento del ruolo ricoperto del Dirigente Responsabile dei Lavori Pubblici.

Con molta probabilità, tutto ciò è il preludio della revoca dell’incarico ricoperto dal nostro assistito e, conseguentemente, la probabile assegnazione a un professionista esterno di tale incarico. Nel comune di S. Pietro di Caridà, si rimarca il percorso di S. Giorgio, con l’aggravante della presenza del figlio del sindaco di San Giorgio Morgeto, nelle funzioni di Segretario Comunale con un recente incarico aggiuntivo di Responsabile dell’Area Amministrativa.

In questa realtà si è già consumata la decisione di revoca dell’incarico al dirigente responsabile dell’Area Tecnica Urbanistica e contestuale nomina del sindaco, a responsabile di questa Area (il sindaco nomina se stesso).  Il Comune di Cittanova ha già fatto questa esperienza, rimuovendo il responsabile dell’Area Tecnica (Settore Urbanistico e Assetto del territorio), durante l’estate del 2011, per poi giungere a un ravvedimento (dal 02.01.2012), a seguito di segnalazione della Procura Generale della Corte dei Conti (rimane aperta l’intera partita per il danno cagionato al dirigente rimosso).

Nel mentre prendiamo atto delle determinazioni del sindaco di Cittanova, nei comuni di S. Giorgio e S. Pietro di Caridà, forse non si è ancora compreso bene che la discrezionalità riconosciuta al sindaco, nel conferire le responsabilità di un’Area, non può essere esercitata in violazione del diritto del funzionario, già titolare della stessa. Una simile decisione può essere attuata solo come strumento residuale, ovvero, utilizzabile solo da quelle amministrazioni che si trovano nelle difficoltà di reperire le necessarie professionalità all’interno della propria dotazione organica.

Visto che questi presupposti non esistono, in nessuno dei comuni descritti in narrativa, riteniamo che tutti gli atti  prodotti in tal senso, racchiudono un insieme di aspetti illegittimi e repressivi, sia nei confronti della sfera economica e giuridica dei dirigente esautorati dall’incarico, sia per i danni irreversibili che graveranno sulla testa dei cittadini di queste piccole e importanti istituzioni locali. Pertanto, la F.P. CGIL, nell’annunciare che è stata già avviata l’azione di tutela dei dirigenti rimossi dall’incarico, invita le Amministrazioni interessate e non ultime le forze politiche presenti nei  consigli comunali, ad esercitare il proprio ruolo, quantomeno al fine di evitare l’effetto deleterio che si abbatterà sull’intera fase gestionale e amministrativa di questi comuni.

Il tutto, secondo il nostro modesto parere, si rende necessario a garanzia dei diritti di cittadinanza dell’intera popolazione della Piana di Gioia Tauro e, non ultimo per segnare un momento certo di legalità e di correttezza gestionale nell’interesse dell’intero Paese Italia.

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Author: Cristina

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