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Riceviamo e pubblichiamo:
La centrale termoelettrica con la nuova tecnologia a carbone proposta dalla società SEI è un progetto di innovazione tecnologica straordinaria, la più avanzata al mondo, che permetterà di avere la possibilità di usufruire di un volano di sviluppo enorme per tutte le attività economiche del comprensorio di Saline Joniche e paesi limitrofi.
E non solo. Questo è ciò che emerge da dati di fatto concreti, attestati da riscontri tecnici scientifici, oltre che confermati dalle competenti autorità di Governo.
Conferme che sono venute fuori da analisi e valutazioni realmente effettuate sul Progetto, tramite studi che esperti dei Ministeri competenti hanno obbligatoriamente dovuto svolgere per poter far giungere alla conclusione del SÍ al cosiddetto ‘VIA’ da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Un SÍ che adesso i nostri politici regionali hanno inteso contestare, annunciando un ricorso avverso lo stesso.
Tutto ciò può rientrare ovviamente nelle regole e nelle normative ma, nel caso specifico di chi è convinto dell’assoluta bontà del Progetto, sembra incredibile. Infatti,la Regionepreannuncia il suo ricorso basando motivazioni di esclusivo carattere politico, definendo l’area sito di “grande interesse faunistico e sito di grande prospettiva turistica”.
Solo chi non è mai stato a Saline Joniche può davvero credere ad una tale favola! Si tratta di un territorio che oggi non ha neppure una vera e propria fascia costiera. Infatti di spiaggia si vede solo quella che di tanto in tanto viene messa in posa dall’opera antropica, con costi e spese inutili, ma che, dopo un paio di mesi, l’erosione marina riporta tutto allo stesso punto.
Un territorio che, secondo la Regione Calabria, dovrebbe “saper pazientemente aspettare il 2014/2020 per poter attingere, da tali fondi, le risorse per un concorso di idee per la riqualificazione del territorio”.
Ma davvero ci avete preso per dei fessi con l’anello al naso? No, egregi Signori, vi state sbagliando di grosso.
Le motivazioni che sono state annunciate per la contrarietà al progetto sono ridicole, non ci crede nessuno, né il territorio, né noi e neppure la Regione stessa!!!
E le tanto sbandierate “vocazioni naturali del territorio”, frase più volte abusata senza neppure rendersi conto dagli strilloni di turno, sono state smentite proprio da chi oggi chiede il NO al progetto e vuole il ricorso contro il ‘VIA’.
Come giustamente ha ricordato il primo cittadino di Montebello Jonico, il Sindaco Guarna, i Consiglieri di opposizione (oggi) nelle persone di Suraci e Barbaro, qualche anno fa, hanno votato affinché l’area della ex Liquichimica restasse Zona Industriale, non avendo altra destinazione d’uso, considerato lo stato di fatto che quei luoghi ormai avevano assunto.
Poi, il vero territorio che rappresenta Saline non è di sicuro quello delle quattro lenzuola tutte scritte dalla stessa mano, appese sui balconi di chi ovviamente è contrario alla Centrale, balconi di coloro che non hanno di certo bisogno di lavoro né per loro, né per i loro figli, essendo tutta gente notoriamente benestante. Andiamo, invece, a vedere se la pensa allo stesso modo la maggior parte del Paese che ha enormi problemi per poter dare da mangiare alla propria famiglia.
Quello che qui non si è ancora capito è che il vero problema è, oltre alla tutela della salute dell’ambiente (ma su quest’ultimo ci sarebbe anche parecchio da discutere a prescindere dalla Centrale o meno …), quello del LAVORO certo, sicuro e soprattutto con tutte le garanzie di legge.
È questo che, oltre alla convinzione dell’assoluta bontà del Progetto proposto dalla SEI REPOWER, ci spinge a continuare in ciò che sin dal primo momento abbiamo creduto e che ancora ci convince. Convinzione condivisa insieme a tantissima gente di Saline e di altri paesi vicini che crede chela Centralea carbone di nuova generazione – addirittura più avanzata di quella modernissima appena inaugurata in Germania – sia un’occasione straordinaria ed unica per non far davvero morire la speranza di tanti per la gioia di pochi, nel nostro martoriato ed abbandonato territorio.
Il Presidente del Comitato
“Vederechiaro” di Saline Joniche
Domenico FOTI
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