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Sulla complessa questione della Centrale Termoelettrica di Saline Joniche, il Co.Re.Svi.T., attraverso una nota a firma del presidente Avv. Giancarlo Liberati, segue alcune considerazioni, a proposito dell’atteggiamento tenuto dalla politica locale e regionale.
Le ultime iniziative hanno registrato la partecipazione dei Comitati del NO alla Centrale e dei relativi supporters al “NO Carbone Day” del 29 Ottobre scorso.
Sorvoliamo sulla facile constatazione che la partecipazione effettiva, “sbandierata” anzitempo come imponente sui media locali, sia stata palesemente al di sotto del numero delle associazioni e dei partiti politici aderenti, con presenze inferiori ad un uomo per ogni adesione.
Inoltre, in merito all’interrogazione immediata formulata dall’On.le Giordano dell’IDV al Presidente Scopelliti, appare doveroso segnalare allo stesso che laddove tale iniziativa abbia il solito ed unico scopo di ottenere visibilità politica a scapito delle reali esigenze del territorio, altri suoi illustri colleghi dell’estrema sinistra e non solo, nel corso dell’ultima tornata elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, hanno dovuto subire la bocciatura dell’elettorato che non ha evidentemente gradito prese di posizione ideologiche a danno dello sviluppo e dell’occupazione.
Questo dovrebbe far riflettere tutti coloro che, a sinistra, ancora intendono fare passerella politica sulla pelle dei cittadini che hanno bisogno di certezze e che sono stanchi di ascoltare le ormai scontate storie fin troppo appetibili da parte di chi non ha null’altro da dire e da proporre per risolvere i loro problemi .
Tuttavia, ciò su cui un Comitato come il Co.Re.Svi.T. – nato per far fronte all’esigenza di riflettere, valutare e monitorare ogni iniziativa, progetto o proposta che possa incidere positivamente sullo sviluppo dell’Area Grecanica – non può più trascurare, è lo sconcertante, se non addirittura colpevole silenzio delle altre formazioni politiche ed in particolare del centrodestra.
Mentre i partiti e i movimenti politici che si richiamano ad una certa sinistra, si sono pronunciati con dichiarazioni sia pur criticabili come quella dell’On.le Giordano, a supporto di un NO ideologico mai suffragato da appaganti considerazioni scientifiche, quelli di centrodestra si sono chiusi in un incomprensibile quanto imbarazzante silenzio che lascia perplessi i lavoratori dell’Area Grecanica .
Questo atteggiamento, è ancora più grave se si considera il fatto che il centrodestra è stato scelto dagli elettori calabresi per guidare la città capoluogo di provincia, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria e prima ancora la Regione Calabria ed è, quindi, presente ad ogni livello istituzionale con un potere decisionale che non rientra certo nell’ambito delle facoltà ma in quello del preciso dovere che ogni governante assume verso gli interessi dei cittadini che amministra .
Per tale motivo, non è più accettabile un comportamento di totale disimpegno verso lo sviluppo di un’area, come quella Grecanica, ormai da tempo considerata solo terra di conquista del consenso elettorale senza il riscontro di una benché minima e reale ricaduta positiva delle politiche a sostegno dello sviluppo, dell’impresa e del turismo e che, anzi, vede scomparire inesorabilmente antiche e primarie risorse come l’Ospedale che le politiche del “taglio” hanno ormai ridotto a poco più di un grande ambulatorio privo di eccellenze e specificità .
Invochiamo, anzi pretendiamo, che i partiti senza paraocchi ideologici, il centrodestra e le Istituzioni locali, provinciali e regionali si esprimano con chiarezza sulla questione ed assumano una posizione netta e trasparente che, con tutte le valutazioni necessarie, tese a scongiurare ogni rischio per l’ambiente e la salute pubblica, non si lascino sfuggire, per inerzia o incapacità decisionale, forse l’ultima occasione affinché l’area dell’ex-Liquichimica e quelle circostanti abbiano un destino diverso dall’attuale stato di degrado, dalla odierna preoccupante disoccupazione, dall’oblio e dall’assenza di un futuro, anticamera della migrazione dei suoi figli migliori e della morte civile per un intero territorio.
Diamo atto al Presidente Scopelliti di avere dato la possibilità al territorio di esprimersi sul merito della questione prima di assumere una decisione definitiva.
Orbene è giunto il momento di prendere atto che l’albero che cade nella foresta è pur vero che fa più rumore dei mille altri che stanno crescendo e con ciò vogliamo ribadire che la scarna ma rumorosa schiera del NO ideologico rappresenta ben poca cosa in confronto alla crescente massa di cittadini che in silenzio ma con determinazione chiede e pretende lavoro e sviluppo per il futuro dei propri figli e per la rinascita del territorio .
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