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Riceviamo e pubblichiamo:
E’ di pochi giorni fa la notizia dell’operazione scattata a Melito di Porto Salvo è condotta dalla Procura di Reggio di Calabria che ha portato all’arresto di diversi personaggi, politici e non, di Melito e dintorni.
Nell’operazione viene anche richiamata una voce che riguarda il progetto della SEI – REPOWER, ovvero quello della centrale termoelettrica a carbone che dovrebbe sorgere a Saline Joniche.
Viene riferito che la grande opera sarebbe negli appetiti della ndrangheta locale, che avrebbe dato il suo assenso alla stessa.
Orbene, a chiunque, dall’uomo della strada alle persone più colte e istruite, viene lecito domandarsi: e qual è la grande scoperta? Quale la novità? Ci sembra ovvio e scontato che la criminalità punti subito gli occhi ovunque ci possono essere nuovi investimenti, sia pubblici che privati.
Qualunque sia la somma, sia grande che piccola.
Ma questo certamente non è un fenomeno esclusivo della nostra terra.
Basta andare a vedere quello che da oltre 2 anni sta vivendo Milano e la Lombardia, con le opere che si stanno realizzando per l’Expo Milano del 2015.
Anche lì ci sono stati arresti, denunce e inchieste. Ma le opere si sono fermate? No, anzi sono andate ancor più velocemente avanti, con le forze dell’ordine che vigilano attente e gli organi competenti (Magistratura, Procure, Dia ecc.) che svolgono il loro compito con grande decisione e fermezza, tutelando chi investe e chi vuol lavorare onestamente, nel rispetto delle leggi.
Anche da noi grandi opere come la realizzazione della nuova A3 Salerno – Reggio Calabria hanno avuto problemi di infiltrazioni della ‘ndrangheta, che da Rosarno a Palmi in poi hanno interessato i tratti della Provincia di Reggio. E lo Stato ha risposto, in modo deciso e preciso, inchieste ed arresti, facendo inviare sul posto persino l’esercito per garantire la massima sicurezza ai cantieri aperti che non si sono fermati neppure un attimo.
Ecco quello che serve per combattere questi fenomeni negativi. La presenza costante dello Stato, delle forze dell’ordine, della Magistratura. E’ lo Stato che deve tutelare e preservare i cittadini onesti, quelli che vogliono vivere in modo civile e lavorare per poter garantire un’esistenza dignitosa alla propria famiglia.
La centrale termoelettrica a carbone della SEI, noi la vediamo come un’opportunità UNICA e STRAORDINARIA, di RIQUALIFICAZIONE e speranza per la gente onesta dei nostri territori.
È proprio con la possibilità di avere un lavoro sicuro, certo e duraturo, che tantissimi giovani dei nostri paesi potrebbero evitare di finire in quel baratro della disperazione, della fame e del bisogno ad ogni costo, che tante volte porta, poi a fare delle scelte sbagliate della vita.
Se quello della centrale è un progetto valido, che rispetta e rispetterà tutte le leggi, e la società che lo sta portando avanti ha tutti i presupposti per poterlo realizzare, offrendo così questa grande opportunità al nostro territorio, allora noi tutti ci batteremo affinché questo progetto divenga realtà. Una realtà positiva, costruttiva, che dia un futuro di certezze e non di illusioni e sogni impossibili. Solo così si sconfigge davvero il malaffare della criminalità, vera e propria piaga sociale.
Non è scappando o arrendendosi a tutto e a tutti che questa terra può sperare di rinascere e riqualificarsi.
Ci auguriamo e speriamo che lo Stato, quello con la “S” maiuscola, sia sempre presente a tutelare chi vuol investire in modo serio e concreto anche sul nostro territorio, perché anche al SUD, anche in CALABRIA, anche a SALINE JONICHE, dove vive tanta gente onesta, si possa dire a chi vuol investire e realizzare in modo onesto, la possibilità ci sia! In maniera corretta, nella legalità e senza paura.
Comitato “Vederechiaro” Saline Joniche
Domenico FOTI
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