Centrale a Carbone Saline, Comitato FuturoSicuro2011: “Basta attacchi scorretti e tentativi di delegittimazione”

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centrale a carbone
Ci risiamo. Un altro contributo “mirabile” da parte del coordinamento delle associazioni area grecanica sulla nota faccenda della Centrale a carbone SEI. Mirabile perché a mala pena si capisce a quale progetto questi professionisti del NO fanno riferimento.
Mirabile perchè ancora una volta viene ribadita una posizione ideologica, priva di contenuti, adducendo argomenti sconclusionati e illogici. Questi signori sono arrivati ad attaccare l’azionista di maggioranza di SEI, la società Repower, anche perché è stata vittima di frodi al suo stesso interno(le mele marce ci sono anche nelle migliori famiglie secondo un vecchio proverbio….) Criticano l’operato della stessa SEI, dei suoi consulenti e dei comitati che sostengono il Progetto, in altre parole di tutti coloro che si permettono di dissentire dalla loro “verità rivelata”. I fatti oggi ci dicono solo una cosa: il Progetto SEI è l’unica opportunità concreta per il nostro territorio, il Ministero dell’Ambiente, insieme a numerosi esperti, ci dice che si tratta di un investimento sicuro. E allora questi signori del No di cosa stanno (s)parlando ancora? Ed il “ vero territorio” interessato cosa sta aspettando?
Il Comitato che presiedo respinge con grande forza un certo atteggiamento autolesionistico, le cui uniche vittime non sono le società che vorrebbero investire nella nostra terra (queste sapranno trovare un altro posto dove portare sviluppo e lavoro) ma noi abitanti della zona, che ci sentiamo tirati per la giacchetta da un’associazione che non si sa bene chi rappresenta. Quello che conosciamo alla perfezione sono invece quelle sparute manifestazioni che periodicamente cercano di organizzare e che puntualmente si riducono alla presenza dei soliti nomi in cerca visibilità.
Con il comunicato stampa di ieri però registriamo un salto di qualità nel tentativo di delegittimazione dell’avversario: non basta più far leva sulla situazione in Svizzera piuttosto che su altri progetti che nulla hanno a che fare con quello di Saline Joniche se non il soggetto proponente: la SEI. Tra le tante accuse scorrette ce n’è una particolarmente odiosa, che deve far indignare ogni calabrese: quella che respinge l’investimento perché a rischio di infiltrazione mafiosa. A questi signori vorrei chiedere: siete a conoscenza di specifiche ragioni che porterebbero la ‘ndrangheta ad essere particolarmente attenta ai soli investimenti nel carbone? Quando proponete mirabolanti progetti nelle rinnovabili (ovviamente senza mai scendere in dettaglio) che garanzie potete offrire che anche questi non attraggano le attenzioni della malavita? Quale la vostra ricetta per evitare questo rischio: dire no a qualsiasi progetto? In questo caso mi permetto di darvi un consiglio: proviamo ad immaginare uno sviluppo nel pieno rispetto della legge, dove chi vuole investire in Calabria lavori a stretto contatto con istituzioni e forze dell’ordine, forse lo avete dimenticato, ma esiste anche questa strada. Ed è l’unica percorribile per chi, come una azienda (la SEI) vuol portare avanti un Progetto del genere, e realizzare un’opera che possa far rinascere la speranza per un futuro migliore e sicuro per i giovani della nostra terra. Quella della Legalità, è l’unica e sola strada che noi conosciamo, e che certamente la SEI sa di dover percorrere se vuole arrivare fino in fondo, senza compromessi di sorta di alcun genere, confidando solo ed esclusivamente nella assoluta bontà del suo Progetto.
Desidero infine lanciare un appello a tutti: riportiamo i “contenuti” al centro del dibattito sulla Centrale a Carbone. E basta. Noi lo abbiamo fatto, la Società anche (basta andare a vedere le interviste degli esperti pubblicate da poco su www.progettosei.it ), lo faccia anche il fronte del NO,…. se ne ha . La polemica negativa ha un senso se concreta e reale. Ed in tal senso la accettiamo perché comunque “costruttiva”. Quella strumentale e senza senso no, perché solo “distruttiva” e dannosa. Per tutti.

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Author: Cristina

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