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La progettata centrale a carbone di Saline Ioniche (Rc) non e’ questione che possa riguardare le sole amministrazioni locali o ‘quattro amici al bar’, ma il governo della Regione”.
E’ quanto sostiene il segretario questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera (PdL).
“L’improvvisa, quanto inaspettata, accelerazione dell’avvio dell’iter di autorizzazione alla realizzazione dell’impianto desta forti perplessità, se non, addirittura sospetti – dice Nucera – su un’opera che provoca ricadute assolutamente negative sul territorio, e non solo di Saline Ioniche.
Credo che simili ipotesi di sviluppo per il basso Ionio reggino ed il melitese in particolare, non siano coerenti con le prospettive che la Giunta regionale ed il Presidente Scopelliti vogliono offrire a quel territorio”.
“Una centrale a carbone a Saline Ioniche – sottolinea Nucera – non crea valore aggiunto, anzi, compromette per sempre la salubrità dei siti, e Bagnoli, vicino a Napoli, ne e’ un esempio lampante.
Chi vuole dunque aggredire la nostra terra con scelte pericolose ed inquinanti, fra l’altro, senza un ritorno di ricchezza, dimostra nei fatti di essere nemico della Calabria e delle sue risorse naturali.
Agli investitori del carbone – prosegue Giovanni Nucera – chiediamo invece di cambiare il loro investimento, di impegnare i capitali indirizzandoli alla valorizzazione delle peculiarita’ del territorio, che sono di tutt’altra fattezza, certamente non quella adatta a ricevere una centrale a carbone che nel giro di pochissimi anni coprirebbe di ceneri ogni area limitrofa. Noi non possiamo dunque accettare che vengano ripetuti gli errori degli anni ’70, ne’ consentire a chicchessia di scambiare la classe dirigente di questa regione come imbelle e credulona, o peggio ancora, disposta a dire si’ acriticamente a chiunque pensi di sventolarle sotto il naso proposte irricevibili, studi di fattibilità “pro domo sua”, in cambio di qualche posto di lavoro a termine.
E’ dunque con senso di responsabilità che invitiamo gli amministratori locali a sospendere ogni ulteriore decisione e far capire a chiare lettere ai “carbonisti” che Saline e il basso ionico hanno bisogno di infrastrutture per rendere appetibile un territorio che ha già tutte le qualità per guardare ad uno sviluppo sostenibile che veda al primo posto il rilancio del turismo e il recupero dei giacimenti culturali di una terra ricca di tradizioni, le cui radici affondano nella millenaria storia magno greca.
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