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«Meglio morire con la pancia piena che con lo stomaco vuoto». Colpo di scena durante il consiglio provinciale convocato con il progetto della centrale a carbone come unico punto all’ordine del giorno. Antonio Guarna, sindaco di Montebello Jonico, spiazza praticamente tutti i presenti con delle dichiarazioni che nessuno si aspettava.
Durante la riunione del 6 novembre indetto dal comitato del no a Saline Joniche, il primo cittadino montebellese aveva dichiarato che «come già evidenziato ad ottobre 2009, il comune di Montebello Jonico intende ribadire che è ancora per il no al carbone come fatto in passato anche dall’ex sindaco Nisi». Ieri pomeriggio, invece, Guarna ha affermato che «non ha senso rifiutare una proposta allettante di un miliardo e 500milioni. Allorquando un progetto come quello della Sei é compatibile per l’ambiente, il problema diventa politico. Comuni e provincia ci siamo espressi negativamente, ma la preoccupazione nasce anche dal fatto che ci troviamo di fronte ad un territorio industriale di 70 ettari abbandonato per 40 anni».
In molti si sono guardati in faccia durante l’intervento di un sindaco che in appena sei giorni si è contraddetto.
Guarna ha continuato aggiungendo che «adesso ci ritroviamo 600 assunzioni e cosa facciamo? Rimbocchiamoci le mani – ha aggiunto il sindaco di Montebello Jonico – e parliamo di progetti alternativi solo se ci sono».
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Una eriflessione, forse utile:
Q U O T E
Copenaghen: Nella Verde Danimarca, l’Energia non ha colore !
di Rinaldo Sorgenti
Nello scorcio finale dell’autunno 2009 le TV ed i giornali ci hanno parlato in abbondanza della 15° Conferenza sui Cambiamenti Climatici, quella singolare sindrome che da 20 anni sta pervadendo e saturando l’attenzione di buona parte dei Governi e dell’opinione pubblica mondiale.
Eppure, se ci si fermasse ad analizzare la storia, recente e passata del clima del nostro pianeta, non sarebbe difficile riconoscere che tali cambiamenti, talvolta per periodi ed intensità ben maggiori – sia in positivo che in negativo – si sono avvicendati varie volte, con cadenza decennale o secolare, dalla notte dei tempi fino ai giorni nostri.
Se ne parli con gli esperti veri ed i professori delle varie discipline scientifiche (ambiente, clima, geologia, atmosfera, ecc. ecc.) ti confermano che questa è la realtà e ne attribuiscono le cause alla natura. Poi, però, ci sono anche centinaia o migliaia di studiosi che si occupano dell’argomento e che da un paio di decenni hanno deciso d’individuare nell’attività dell’uomo la causa quasi assoluta e scatenante di tali fenomeni.
Un bel rebus, non c’é che dire e comprensibili quindi anche gli slogan che si accompagnano a queste ipotesi, tra i quali:
“principio di precauzione, sostenibilità, rispetto per le generazioni future”.
L’essere umano è maestro nel disciplinare concetti ed espressioni, talvolta assolute ed eclatanti, che possono andar bene in tutti i casi, soprattutto se confinati a realtà astratte e/o emotive.
Dopo tutto, qualsiasi sacrificio diventa tollerabile, anche il più oneroso, se sull’altro piatto della bilancia ci si mette – anche solo ipoteticamente – il destino dell’umanità.
E così passano in secondo luogo anche problemi gravi e concreti come la fame e la malnutrizione di molte centinaia di milioni di nostri simili, per banali problemi di distribuzione delle risorse e delle tecnologie che, seppur ben conosciute ed ormai abitualmente impiegate in tutti i Paesi sviluppati del pianeta, non arrivano però a questa larga componente degli abitanti della terra.
Nei giorni scorsi, sui maggiori quotidiani nazionali, diversi commentatori ci hanno presentato e parlato di: “Copenaghen” – dove si è svolta l’oceanica (per afflusso) Conferenza – con aggettivi suadenti e dai colori tenui e verosomiglianti alla natura, quali per esempio: “la capitale verde d’Europa”, lasciando intendere che la stessa sia la migliore interprete dei precetti sopra evocati: “benessere, sostenibilità e cautela”. Perchè non crederlo?
Ma se davvero così stanno le cose, le stesse non cambiano anche quando si analizzi come, in quel ventoso paese, si produce l’elettricità che alimenta il loro benessere e che sveliamo qui di seguito per chi non lo sapesse ancora:
48% da carbone (peraltro tutto d’importazione); 22% da gas; 18% da eolico;
3% da olio combustibile; 9% da altre fonti (principalmente smaltimento rifiuti).
Ma come, la capitale verde d’Europa, è tale nonostante il nero “Carbone”?
E la CO2, ed i cambiamenti climatici e l’anomalo aumento della temperatura, apparentemente senza precedenti da migliaia e migliaia di anni ?
Dopo un pò di stupore e naturale smarrimento, arriva uno sconosciuto che voleva prestare bonario soccorso al nostro smarrimento e ci svela che alcuni curiosi ficcanaso sono andati a rovistare tra gli archivi informatici di reputate Università inglesi ed americane, che hanno fatto dell’argomento il loro cavallo di battaglia – nella speranza di giungere a prestigiosi riconoscimenti, infatti generosamente elargiti, quali: “oscar cinematografici per l’attore Al Gore; premio Nobel collettivo (per la pace, non per la scienza) all’organismo ONU che si occupa di questi “studi” (l’IPCC); benemerenze varie e molteplici, ecc.” – ed hanno scoperto che queste avrebbero taroccato i dati e le evidenze scientifiche, così da far apparire i loro grafici e modelli climatici previsionali, del tutto in linea con le loro catastrofiche previsioni. Il cosiddetto: “Climategate”, cioè lo scandalo del clima, addomesticato!
Certo, non è semplice cancellare d’un colpo 20 anni di paure, d’ammonimenti da “santa inquisizione” (che non è purtroppo stata una favola nei secoli passati), di oceaniche manifestazioni strombazzanti, e riordinare le idee senza rimanere smarriti.
Poi il buon senso fortunatamente prevale ed allora c’è una regola semplice ed efficace che in questi casi può aiutare a decidere da che parte stare e che consiste nel guardare nel “giardino” dei nostri vicini (tedeschi, inglesi, spagnoli, olandesi ….ed anche danesi) per osservare come questi cugini producono l’elettricità che consente loro di conservare un ambiente salubre e piacevole, di mantenere il benessere e di sviluppare l’occupazione, senza compromettere il loro habitat congeniale, che qui di seguito riepiloghiamo:
30% da carbone; 28% da nucleare; 22% da gas; 3% da olio combustibile;
10% da idro; 3,3% da eolico e solare; 3,7% da altre (principalmente rifiuti e biomasse).
C’è un’altra cosa che credo d’aver capito: “la prossima volta che qualcuno mi parla di previsioni catastrofiche ed irrazionali, lo guardo e sorrido, poi vado a documentarmi da seri esperti e professori autorevoli (ora che internet ce l’ho anch’io), ma anche dal vicino amico agronomo (che stupido non averci pensato prima!), che sa bene quale è il ruolo e l’importanza della CO2 per la vita di noi tutti su questo meraviglioso pianeta e mi tranquillizzo”. La prossima volta non mi lascio più fuorviare a mio stesso danno.
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i politici ci stanno già pagando con buona e corrente moneta? Beh, li abbiamo fatti accomodare noi dove ora siedono e gestiscono le nostre vite!
cerchiamo di guardare più in là del nostro naso? Non mi sembra che in questo caso ci si sia impegnati per guardare oltre il nostro naso!!!
e a chi dice che i politici ci ripagheranno,prima o poi,rispondo: ti sbagli,amico! i politici ci stanno già pagando con buona e corrente moneta!!! ecco perchè non bisogna dar loro fiducia, men che mai quando propongono progetti a discapito della nostra salute e leccandosene i baffi,per di più!!!! Invece di polemizzare pesantemnete,cerchiamo di capire quali sono le cause che ci hanno portati ad essere quel che siamo! Non abbocchiamo a tutte le proposte fatte a “specchietto x le allodole”, cerchiamo di guardare più in là del nostro naso. Ciao!
beh innanzitutto questi non sono commenti ma semplici attacchi malevoli. Ricordate che la critica serve solo se porta ad una riflessione. Non mi risulta che mettendola sul piano delle offese o dell’ironia pesante si sia mai giunti a qualche intelligentissima conclusione. Detto questo, vorrei dire a chi ha commentato su che in calabria se siamo miseri,ignoranti e sottosviluppati non è certo a causa degli allarmismi altrui.La miseria viene semplicemente dal non saper governare il terriotrio e non saper sradicare una volta per tutte le associazioni mafiose
Fate fare passerelle ai soliti politici ….Bravi!!!
Il cervello in testa vi serve come zavorra…………
In Calabria siamo miseri, ignoranti e sottosviluppati. Per i tutti i NO di opportunismo sbandierati continueremo a restare miseri, ignoranti e sottosviluppati. E la classe politica che abbiamo ci rappresenta degnamente, visto che siamo noi che l’abbiamo votata.
Continuate a creare allarmismo ed a terrorizzare la gente, che qualche politico o personaggio di turno vi pagherà bene! Prima o poi!!!!!!!!
Spero e mi auguro che la popolazione di Montebello Jonico non ceda alle lusinghe false di queste persone che non so con quale coraggio affermano “meglio morire a Pancia piena”! Detto da un medico,poi!!
Un conto è parlare così adesso,un conto riflettere sui danni causati dal carbone da un letto d’ospedale! ha perfettamente ragione Favazza, che ha commentato su.
E intanto tutti questi grandi politici e pallonari che gridano al no vantando documentazioni importantissime se le tengono per loro! e peggio ancora sono quelli che parlano di progetti alternativi senza nessuno che però fa una proposta vera! u signuri mi veni un arabo e si catta tuttu!
Caro sindaco guarna,e ora di lasciare la poltrona da sindaco perchè le persone del comune non vi voglio più,e ora di andarvene tutti a casa…!!!!
In questo caso la pancia piena sarebbe la sua e le sue tasche soprattutto!! E i terreni in questione sono i suoi !!! Vai via da Saline al più presto!!
E’ giunta l’ora di lasciare il comune di montebello,Non sei degno di questo comune…
e nella speranza che i primi ad accorgesene della ecologia della centrale a carbone siano i nipoti del sindaco guarna, che facendo la fila davanti alla porta del reparto di oncologia si sentiranno dire….. ndaimu a nringraziari si ndeppunu a ngrandiri u repartu….. penza, ndeppunu a sssumiri 412 infermeri e 188 oncologi mi ppattunu u lauru. Allura vidiva luntanu u sindicu…. eccu i 600 POSTI I LAURU…….