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E’ arrivato il Si della Commissione Via alla centrale a carbone di Saline Joniche. Le preoccupazioni avanzate da più parti circa il progetto della Sei hanno ricevuto un’ulteriore risposta. Infatti, nella giornata di ieri la commissione Via (Valutazione impatto ambientale) ha dato parere positivo al progetto della SEI per una nuova centrale a carbone a Saline Joniche seguendo la richiesta fatta dalla società lo scorso 19 giugno 2008.
La notizia di ieri sera è arrivata direttamente da Nuccio Barillà del direttivo nazionale di Legambiente ed ha visto l’approvazione del quarto punto all’ordine del giorno dell’Assemblea plenaria della commissione Via con tutti i voti favorevoli, tre astenuti e soltanto due contrari.
“Con questo regalo del ministero dell’ambiente, l’Italia potrà vantare altri 7 milioni e mezzo di tonnellate di emissioni di Co2 all’anno – commentano Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente e Nuccio Barillà, membro del direttivo nazionale dell’associazione -. Questi si aggiungeranno ai gravi ritardi del nostro paese rispetto agli obiettivi fissati dagli accordi internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici”.
Un’approvazione che riapre la vicenda dopo il pronunciamento anche da parte della Regione Calabria che, insieme ad i sindaci dell’area grecanica, dichiararono il proprio No deciso in occasione della prima conferenza dei servizi tenutasi nel Ministero delle Attività Produttive a Roma. Questo portava nel mese di ottobre 2009 alla sospensione per un periodo di sessanta giorni del procedimento VIA. A gennaio del 2009 la Sei aveva provveduto ad inoltrare parte della documentazione integrativa allo studio di impatto ambientale riservandosi l’inoltro degli elaborati progettuali entro tempi brevi mentre a febbraio veniva completato l’inoltro di tutti i documenti e così viene riavviato il processo.
“Il carbone – aggiungono i due esponenti di Legambiente – è il combustibile fossile a maggior emissione specifica di anidride carbonica. Le nuove centrali garantiranno solo importanti profitti alle aziende, a fronte di pesanti multe che graveranno sulle tasche dei contribuenti italiani. Ci auguriamo che la Regione Calabria continui a opporsi al progetto di Saline, con ogni mezzo, e che il ministero per i Beni e le attività culturali confermi il suo parere negativo”.
La decisione della commissione Via sembra seguire di pari passo anche le ultime vicende che si sono verificate nel territorio grecanico con incontri privati considerati di “giunta allargata” che ha visto in campo alcuni sindaci, vedi Montebello Jonico, Melito e Roghudi, che hanno scelto la strada della firma di un protocollo d’intesa per la nomina di una commissione di esperti deputata a considerare l’impatto ambientale del progetto della Sei. La stessa società nelle scorse settimane incontrava, in due appuntamenti separati, sia gli amministratori melitesi che quelli degli altri comuni per renderli partecipi delle modifiche strutturali allo stesso.
Adesso la vicenda passa nelle mani del ministero delle attività produttive dove la Sei dovrà raggiungere l’intesa con la Regione Calabria. Qualora le posizioni dell’attuale governatore Scopelliti dovessero essere mantenute, ciò No alla centrale, la diatriba vedrebbe la parola fine. In caso contrario la Calabria si aprirebbe nel terzo millennio all’utilizzo della centrale.
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