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“La decisione di cancellare definitivamente le ASP di Vibo e di Crotone portata in discussione ed approvata nella Commissione regionale presieduta dal consigliere Nazzareno Salerno è frutto di un disegno scellerato e ben orchestrato che punta a svilire ulteriormente due territori il cui destino è quello di diventare periferia di una regione già fortemente indebolita dall’incapacità del Governo regionale di mettere in piedi non solamente adeguate politiche socio-sanitarie ma soprattutto di sviluppo economico. Una decisione che appare del tutto inqualificabile alla luce di un Piano di ridimensionamento sanitario che, a causa dei suoi tagli indiscriminati, già ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti sul livello delle prestazioni erogate ai cittadini”.
Con questo forte disappunto, il consigliere regionale del Partito democratico Bruno Censore ha manifestato l’intenzione sua e del suo partito di non restare in silenzio di fronte ad un atto che, se trasformato in legge, avrebbe conseguenze di immani proporzioni nell’assetto dell’amministrazione sanitaria
“Non si capisce a chi possa giovare un disegno così fatto – ha osservato in modo critico Censore, ed oltretutto non si capisce perché il Commissario Scopelliti non abbia prodotto egli stesso un atto per determinare questa soppressione ed abbia preferito demandare questa materia al Consiglio facendola passare attraverso una proposta di legge che, molto probabilmente è stata presentata dai suoi firmatari senza neanche essere letta. C’è qualcosa di molto diverso rispetto a quello che potrebbe apparire. Apparentemente, tutto sembrerebbe essere stato fatto per rispondere ad una logica di ricerca sfrenata di risparmio senza peraltro quantificare i termini economici di tale proposito. La proposta di legge che reca la firma dei consiglieri Salerno, Chiappetta, Serra e Parente in realtà non dimostra di portare alcun beneficio neanche nella dimensione del Piano di rientro, ma contribuisce ad aumentare una confusione che sta logorando un sistema di sanità pubblica che il Partito democratico vuole difendere a spada tratta, a costo di fare le barricate in Consiglio regionale. Che qualcuno spieghi, ad esempio, la parodia dell’ASP area centro-est ed area centro- ovest che poteva risparmiarsi per non raggirare ulteriormente i calabresi. Sul piano politico, poi, risulta alquanto incomprensibile la decisione assunta in Commissione dall’ Italia dei Valori che, mantenendo la sua presenza alla discussione, ha consentito di garantire il numero legale e di far approvare la legge in prima battuta”.
Tutto questo è di una gravità inaudita. Per queste ragioni nella discussione in aula porteremo le ragioni dei calabresi che non coincidono con quelle della maggioranza che sostiene Scopelliti” .
Bruno Censore
Consigliere regionale del Pd
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