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“L’omicidio del giovane Filippo Ceravolo, insieme a quello di tanti altri giovani calabresi le cui famiglie ancora attendono giustizia, non può passere sotto silenzio. Per questo motivo, insieme al collega Guccione abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio regionale, on. Francesco Talarico, di inserire nell’ordine del giorno della prima seduta utile un punto riguardante il caso del giovane lavoratore di Soriano la cui morte ha scosso le coscienze di quella Calabria onesta che è ormai stanca di soccombere all’efferatezza di chi pretende di affermare il controllo del territorio con ripetuti atti di violenza e gesti cruenti”.
E’ quanto affermano in una nota congiunta il Vice presidente della Commissione regionale antindrangheta Bruno Censore ed il collega Carlo Guccione.
“Il clima di tensione che si sta creando in Calabria – hanno proseguito i consiglieri democratici – non ha pari forse in tutto il territorio nazionale. Non riteniamo che sia più accettabile un livello così alto di omicidi che si concentrano in così breve tempo coinvolgendo in modo indistinto anche persone che nulla hanno a che fare con le consorterie mafiose. Il problema di fondo è che i cittadini sentono oramai forte la pressione della criminalità nonostante il territorio continui ad essere presidiato in modo capillare dalle forze dell’ordine che incessantemente battono ogni angolo della regione nel tentativo di estirpare la malapianta che si è radicata in modo prepotente in questa parte del Paese.
La discussione che abbiamo chiesto di portare in Consiglio regionale vuole raggiungere lo scopo di sensibilizzare tutte le istituzione, locali e nazionali, a prese di posizioni ferme e convinte che vadano oltre la semplice solidarietà e vicinanza. In modo univoco, ed a più livelli, la discussione su quanto sta avvenendo in Calabria deve essere posta nei termini rigorosi della sicurezza per i cittadini ai quali bisogna garantire spazi e città vivibili.
Per questo motivo, riteniamo non più differibile il coinvolgimento diretto del Governo nazionale a cui siamo sicuri il Consiglio regionale solleciterà un intervento diretto ed immediato. Nel caso specifico dell’omicidio di Filippo Ceravolo, confidiamo che la massima assise regionale offra un sostegno tangibile alla famiglia affinché porti avanti iniziative durature per diffondere la cultura della legalità nel nome di Filippo e dei tanti giovani calabresi che sono caduti ingiustamente per mano della violenza inaudita della criminalità organizzata”.
Bruno Censore
Vice Presidente Commissione regionale antindrangheta
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