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I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria su delega della Direzione Distrettuale Antimafia hanno cementato i bunker sequestrati alla cosca Pesce in occasione della cattura di Pesce Francesco, cl.1978, inserito nell’elenco dei “latitanti pericolosi” stilato dal ministero dell’interno e capo dell’omonima cosca. Le spese per il ripristino dei luoghi a carico degli interessati.
Negli ultimi due anni 6 sono in bunker rinvenuti e sequestrati alla potente cosca di Rosarno, già colpita da diverse operazioni dei carabinieri che operano in linea con gli indirizzi fissati dall’Autorità di Governo nel Piano straordinario contro le mafie – nella disarticolazione delle strutture militari della ‘ndrangheta, nella ricerca dei latitanti, nell’interruzione delle condotte delittuose (tra cui il traffico internazionale di stupefacenti, le estorsioni e l’usura) e nella individuazione delle ricchezze illecitamente accumulate.
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