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Il grido d’allarme lanciato dal presidente regionale dell’Aiop, Massimo Miraglia, non può cadere nel vuoto e lasciare indifferenti le forze politiche e sociali del nostro territorio.
Il rischio, non più astratto, ma concreto, di uno spaventoso aumento della drammatica questione sociale che attanaglia la provincia di Reggio Calabria, con il licenziamento annunciato dal Policlinico reggino, Madonna della Consolazione, di ben 82 dipendenti, non può far dormire sonni tranquilli ai nostri amministratori regionali, con in testa il Presidente Scopelliti allo stesso tempo commissario calabrese per la Sanità, seppur distratti dalla campagna elettorale in corso al fine di accaparrarsi “un posto al sole”.
Pur consapevoli della necessità di una forte azione di risanamento nel settore sanitario, troppo spesso utilizzato per arricchire ed alimentare sacche di clientelismo politico-elettorale e/o fortune politico-economiche, ciò, però, non può avvenire sulle spalle dei numerosi occupati e, soprattutto, sulla pelle dei cittadini meritevoli di adeguata assistenza sanitaria, specie in settori nei quali le strutture pubbliche non riescono ad assolvere il ruolo di servizio richiesto dall’utenza.
Le proposte avanzate da Miraglia, che individua particolari misure di intervento, sia in capo alla Regione, sia in capo all’ASP di Reggio Calabria, sulla individuazione di specifica indicazione del budget per il settore privato per i posti letto post-acuzie e l’attivazione del pronto intervento, appaiono meritevoli di discussione nelle sedi competenti al fine di trovare la soluzione più adeguata in grado di salvaguardare, pur nel rigore economico, gli interessi dell’utenza e dei lavoratori entrambi vittime innocenti di un sistema aggrovigliato difficile da dipanare.
avv. Gianpaolo Catanzariti
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