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Il contratto di quartiere predisposto nel 2000 e che comprende un finanziamento di circa 9 milioni di Euro ancora oggi è in forse.
La zona di Tre Mulini, uno dei polmoni della nostra città Metropolitana necessita di interventi istantanei nel settore dell’edilizia sociale e popolare ma non si può pensare di condividere questi interventi richiedendo un esborso economico ai residenti.
Non va dispersa l’opportunità di utilizzare questi fondi governativi ma non si può neanche pensare ad un interessamento economico dei residenti che hanno già dovuto subire in questi anni diversi problemi,in primis quelli relativi alla rete idrica,situazione paradossale se si pensa che dentro Tre Mulini esistono zone abitative ad alta densità,scuole,ospedali,esercizi commerciali e perfino il consiglio regionale della Calabria e diversi uffici dell’amministrazione provinciale.
Si potrebbe pensare ad esempio, per evitare ulteriori esborsi economici per la cittadinanza ad un protocollo di intesa con gli altri enti locali per ragionare un impegno di spesa condiviso.
Sempre di più emerge in maniera netta come il “modello Reggio” sia stato il modello dell’oscurantismo, dove tante, troppe cose non erano note neanche ai noti; in materie come queste è necessario rendere operativi dei canali di informazione quanto più vasti possibili, è necessario rendere accessibile da parte della cittadinanza i principali contenuti sul Contratto di Quartiere, è necessario individuare i soggetti attuatori, il prezzo di vendita con prezzo unitario convenzionato e vanno individuati anche i requisiti degli aspiranti acquirenti, va in un certo senso evitato di creare altri ulteriori “incidenti diplomatici” che in questi anni troppe volte si sono verificati.
Bisogna ripartire dai territori e la politica deve dalle delle risposte, deve riprendere il dialogo tra parti sociali e organi decisionali.
Dobbiamo riprendere l’idea di sviluppo, e gli enti locali devono essere il motore di questo processo, si potrebbero attivare investimenti privati che possano creare occupazione e lavoro oltre che rendere attiva una perequazione urbanistica e dei servizi.
Il contratto di Quartiere se inteso e ragionato con chi ci abita potrebbe essere un volano per la crescita e lo sviluppo del nostro quartiere,potrebbe essere un ottima prospettiva per il nostro futuro che però va intesa nelle spirito di condivisione e dialogo costruttivo.
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