Castorina (GD): “Sul tema carceri serve intervento radicale”

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L’annuncio fatto dal Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi sulle scadenze tracciate dal governo per rendere concreta la Riforma della Giustizia è un evento storico e nei fatti innovativo per tutte le positive conseguenze che ne possono derivare.

La riforma della Giustizia è una riforma attesa e auspicata ma a cui nessuno aveva, prima di oggi, provato a mettere mano per la complessità dei “mondi” che si andranno a toccare.
L’inefficienza del sistema giudiziario ha causato in questi anni la perdita di credibilità da parte del nostro paese soprattutto per gli investitori esteri in Italia rendendoci poco competitivi nonostante le grande attrattività culturale e storica che ha il nostro paese.

Altra questione spinosa che sta dentro la Riforma complessiva della Giustizia è il tema delle carceri.
Servono interventi mirati per metterci al passo con l’Europa ed evitare ulteriori procedure di infrazione dopo le contestazioni della Corte di Giustizia Europea.

Il decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri che prevede risarcimenti per quei detenuti che in violazione dell’art 3 della Convezione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo hanno subito trattamenti disumani, è un ulteriore segnale importante da parte del governo su questo delicato tema.

Ritengo sia necessaria su questa questione un intervento radicale che parta dalle misure alternative, ritenute prioritarie e fondamentali per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti.

Credo sia importante pensare ad intese anche bilaterali con regioni e stati esteri ,come sia necessaria l’individuazione di strutture detentive esclusive per i 41 bis ,e pensare alla riapertura di strutture come Pianosa o l’Asinara, chiuse negli anni 90; serve complessivamente un innovazione tecnologica della Giustizia riformando radicalmente tutto il sistema.

Antonino Castorina

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