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Reggio come Napoli.
E’ questa l’amara riflessione e constatazione che tutti i reggini stanno facendo in questi giorni, nel vedere i cumuli di spazzatura che fanno, purtroppo, bella mostra di sé in tutto, senza alcuna eccezione, il territorio del comune di Reggio Calabria.
Le montagne di immondizia sono la tragica e reale metafora con la quale si può tangibilmente definire il fallimento del modello Scopelliti, un sistema oligarchico di potere, ormai putrido, attento soltanto a concedere, sulla pelle dei reggini, prebende ad amici, parenti e sodali.
Le tonnellate di rifiuti che giacciono nelle strade, iniziano a creare seri problemi igienico-sanitari nella nostra città.
L’emergenza rifiuti è la drammatica conseguenza della giustissima e ineccepibile protesta attuata, contro la fallimentare giunta comunale del PDL di Scopelliti e Raffa, dagli esausti lavoratori della Leonia che attendono da molti, troppi, mesi, insieme ai lavoratori della Multiservizi e di Acquereggine, il pagamento degli stipendi: un enorme arretrato che evidenzia il crack finanziario del Comune di Reggio Calabria.
Bisogna ricordare ed evidenziare che il debito del Comune, soltanto con le società miste, ammonta ad oltre 32 milioni di euro, un buco enorme e ingiustificato. Insomma, siamo al dissesto finanziario.
E’ paradossale dovere assistere al dramma umano di migliaia di famiglie senza reddito e ridotte quasi alla fame e contestualmente venire a conoscenza, grazie alla lodevole indagine della Magistratura, che centinaia e centinaia di migliaia di euro delle casse comunali sono stati illegalmente accreditati all’arch. Labate, uomo di punta della squadra di Scopelliti al punto da essere stato, fino a poche ore fa, su incarico strettamente fiduciario dello stesso Scopelliti, il capo della delegazione romana della Regione Calabria.
Vista la gravità dei fatti è necessario che la Procura della Repubblica vada avanti e ancora più a fondo nelle indagini per scoperchiare, definitivamente, il pentolone, ormai pronto per scoppiare, rappresentato dalle evidenti commistioni tra affari, ‘ndrangheta, politica e istituzioni nella città di Reggio.
La sacrosanta protesta dei lavoratori delle società miste evidenzia il barbaro cinismo dell’amministrazione comunale, di Scopelliti prima e di Raffa, che sono responsabili di avere messo sul lastrico migliaia di lavoratori che chiedono semplicemente il riconoscimento del proprio diritto a vivere dignitosamente.
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