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Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto e candidato alla Camera dei deputati con la lista Scelta Civica con Monti, ha preso parte al confronto politico “Io non delego il mio voto”, che si è svolto presso la sede di Confindustria a Reggio Calabria.
Ai candidati presenti sono state rivolte alcune domande dai rappresentanti di associazioni attive sul territorio, che si sono concentrati su questioni legate al lavoro, al welfare, alle politiche per le famiglie, ma anche su questioni più spiccatamente politiche.
Tutti i candidati si sono detti d’accordo sulla necessità di modificare l’attuale legge elettorale, sulla necessità di tagliare gli sprechi per destinare maggiori fondi alle famiglie e al welfare, sulla necessità di individuare nuove politiche per limitare la fuga delle forze migliori dall’Italia. «Tante proposte ottime e condivisibili – ha affermato Girasole – ma allora perché finora non sono state portate a compimento? Chiediamoci chi ci ha portati a questo stato di cose; è tempo che ciascuno si assuma le proprie responsabilità perché la situazione in cui ci troviamo non è arrivata per colpa del destino. È ora che i cittadini, che col voto ci affidano il loro futuro, chiedano ragione della mancata attuazione dei programmi. Perché il coraggio ci vuole nel farle le cose, non solo nel propagandarle in periodo elettorale».
A chi ha chiesto ai candidati di farsi vedere anche dopo le elezioni, di rendere conto periodicamente della propria attività, Girasole ha confermato «Io sono orgogliosa di poter rappresentare la mia terra. A Roma porto le istanze del mio territorio, quelle degli enti locali, dei cittadini cui non riusciamo a dare risposte per via dei vincoli imposti dal patto di stabilità. E rispondere ai nostri concittadini di ciò che facciamo o non facciamo è una cosa alla quale dovremmo tutti prestare una grande attenzione».
Infine il rinnovato impegno a proseguire nelle strada, già intrapresa da sindaco di Isola Capo Rizzuto, per la restituzione alla collettività dei beni confiscati alla malavita organizzata. «Restituire al bene comune i beni confiscati ha una forte valenza educativa, ma può creare anche importanti occasioni di lavoro, come dimostra la creazione della cooperativa che gestirà 100 ettari di terreni confiscati tra Isola e Cirò. È per questo che auspico il potenziamento dell’Agenzia che si occupa della confisca e gestione dei beni sequestrati e confiscati, per dare un segnale forte della presenza dello Stato e ottenere risultati sempre migliori nella restituzione concreta dei beni».
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