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Riceviamo e pubblichiamo:
Non sono le parole in sé ad avere potere, ma il sentimento che le accompagna: lettera di un giovane reggino
Caro signor sindaco di Reggio Calabria,
è un suo concittadino che le parla, dalla fine dell’estate scorsa imperversa una situazione vergognosa di degrado ambientale sul nostro tanto conclamato lungomare, il più bel kilometro d’Italia si dice, ma basta fare due passi per rendersi conto che non è poi cosi bello, anzi lo definirei nefasto e impraticabile, grazie alla presenza di rottami e residui ingombranti, resti rimasti al loro posto dopo lo smantellamento dei lidi e grazie alla presenza, addirittura, di scaldabagni, blocchi di cemento, travi di legno, materiale ferroso ecc. che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti noi e danno al turista e ai cittadini un immagine di totale degrado sociale e culturale.
Non siamo padroni a casa nostra di poter fare una passeggiata sulla spiaggia che si corre il pericolo di infezioni e lacerazioni; ciò fa scemare quel po’ di rispetto verso le istituzioni che ancora, forse, pervade l’anima di noi reggini.
Posto che nel periodo estivo la gran parte del litorale è occupato dai lidi che, per altro, non consentono il “libero passeggio” sul litorale rendendo di fatto privato ciò che sarebbe demanio pubblico (almeno la battigia).
Le vorrei porre una semplice domanda: per quale motivo un bimbo non ha il diritto di correre in sicurezza sulla spiaggia in quei mesi dell’anno durante i quali il clima mite della nostra città di fatto consentirebbe di fruire liberamente di una delle aree più belle e significative della città?
In questi mesi di attesa dell’arrivo invadente delle numerose strutture balneari quel tratto di spiaggia potrebbe essere patrimonio gratuito e pubblico disponibile a tutti, ma di fatto non può essere utilizzato perché sporco, pericoloso e direi inguardabile.
Da libero cittadino ho denunciato in comune lo stato in cui versa il lungomare Falcomatà, dopo il consueto rimbalzo di responsabilità mi è stato detto che la mia segnalazione verrà presa in considerazione.
Ho del materiale fotografico che attesta la situazione e mi permetto di inviarlo alle testate giornalistiche per denunciare questa inaccettabile situazione! Si parla di Piazza Duomo e di progetti nuovi piuttosto che pensare, come amministrazione, a rendere fruibile e bello quello che già possediamo, non solo nel momento in cui i privati possono fare soldi, anzi “soldoni”, per poi lasciare la loro monnezza sul territorio.
Sono un giovane emigrato e quando torno nella mia città avrei bisogno, come tutti i miei concittadini, di spazi pubblici che possano aprire la mia mente, e consentire momenti di relax che non diventino motivo di sgomento e fastidio provocato dalle situazioni vergognose riguardo alle quali sembra che l’amministrazione comunale abbia gli occhi bendati!
Demetrio Gangemi
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