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Come era da aspettarsi, il “modello” Reggio è sbarcato a Catanzaro anche riguardo al disinvolto sistema di brogli elettorali che io solo (assieme al prof. Pino Siclari) avevo denunciato un anno fa in occasione delle elezioni comunali a Reggio.
Allora la Corte d’Appello ela Procura della Repubblica annunciarono irregolarità, illegittimità, illegalità, nel risultato di 177 sezioni su 217, segnalando 90 presidenti di seggio perché siano depennati e aprendo un fascicolo: ma senza che poi le indagini uscissero dal porto delle sabbie che è quel palazzo quando si tratta di intervenire sui politici.
A Reggio le preferenze dei verbali di sette sezioni per un totale di 7500 voti (quanto bastava per mandare al ballottaggio il candidato con più voti) erano state stracciate. Ciononostante i cosiddetti “risultati” sono stati proclamati, scaricando sulle deboli spalle dell’eventuale cittadino il pesante onere di costose e interminabili azioni giudiziarie.
Ieri tutte le prime pagine locali e molte nazionali hanno raccontato lo “scandalo” di “ben” tre sezioni contestate a Catanzaro, ed un corollario di comportamenti illeciti segnalati con tempestività dalla Digos al Ministro dell’Interno. Il candidato sindaco del centrosinistra ha chiesto alla Cancellieri di invalidare le elezioni, col supporto di un ricco apparato di parlamentari che hanno prodotto dichiarazioni, denunce, interrogazioni, per una discrepanza di tre voti in eccesso.
Come se nessuno conoscesse il sistema di trafugare schede integre al sabato, votarle fuori dal seggio, e sostituirle con quelle non votate portate fuori man mano da elettori complici. Nel2011 aReggio su 151.696 aventi diritto votarono 113.061 elettori. A Catanzaro su 76.740 elettori votarono 61.319. Mi sembra che la gravità di quanto accaduto a Reggio è eloquente anche nei numeri. E nel capoluogo di regione il Ministro dell’Interno ieri non era in grado di sapere e di dire, su 76.786 aventi diritto, quanti hanno votato. A Reggio aspettiamo di saperlo.
La maggioranza di voti dati al nuovo sindaco-presidente della SORICAL/Veolia (che tra l’altro, mesi fa, aveva tagliato l’acqua ai catanzaresi di corta memoria per i “soliti” milioni della fornitura d’acqua non pagati) conferma che questa società, che strangola con “debiti” crescenti i comuni calabresi, è un formidabile strumento di potere totalmente fuori controllo, un contenitore miliardario capace di determinare la classe dirigente, che può ridersi dei referendum sull’acqua pubblica e delle ingiunzioni della Corte dei Conti. Infatti tra i comuni calabresi, ci sono quelli che pagano obtorto collo, quelli ignari che non sanno immaginare obiezioni, e quelli complici che si danno molto da fare per trasferire dai cittadini a Sorical centinaia di milioni.
Sono sconcertato da questo coro di deputati e senatori sedicenti democratici che hanno totalmente ignorato le mie motivate denunce ancora giacenti in Procura, e oggi per Catanzaro si mettono a gridare scompostamente ma con poche probabilità di successo. Ma trovo anche una spiegazione logica a questo silenzio: lo scorso anno a Reggio, a fronte dei brogli, i loro candidati a sindaco e consigliere rilasciarono grottesche e indecenti dichiarazioni del tipo “per noi la questione è ormai chiusa” oppure “mi inchino alla volontà (sic!) degli elettori“.
Se i parlamentari fossero in buona fede, ciò vuol dire che, come minimo, i loro eletti locali non li hanno informati (politicamente parlando, perché le rassegne stampa sono sotto gli occhi di tutti) e hanno inteso rispettare un antico rituale culturalmente mafioso per cui nelle elezioni a Reggio le percentuali di voto e le preferenze vengono concordate fuori dai seggi, come accadde molte legislature fa, quando un consiglio comunale fu addirittura sciolto perché i sacchi con schede e verbali, prima di arrivare alla prima sezione facevano tappa presso un noto studio professionale.
Continuerò a seguire con determinazione quale sorte avranno queste mie denunce, che evidentemente non sembrano riguardare il lavoro della commissione d’accesso antimafia al Comune. Ma ho timore che alla fine, quando si voterà a Reggio, non ci resterà che chiedere l’intervento degli osservatori dell’ONU.
Carlo Sbano
già Candidato Sindaco di Reggio Calabria per FLI
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